Charlie Hebdo, la strage nella redazione parigina

Je-suis-Charlie

07.01.2015 un altro giorno di violenza e terrore. Un altro giorno in cui è inevitabile riflettere sull’importanza della libertà. Ma soprattutto un altro giorno che non riusciremo a dimenticare.

12 vittime e 11 feriti, sono questi i numeri dell’attacco messo a segno da tre uomini contro la sede del giornale Charlie Hebdo di Parigi, che ha sconvolto la Francia e il resto del mondo.

Charlie Hebdo è un settimanale satirico francese nato nel 1969, che ha da sempre preso di mira le istituzioni politiche, culturali e religiose di ogni confessione. Nel 2006 la pubblicazione di vignette su Maometto provocò una serie di minacce e nel 2011 un attentato incendiario contro la redazione.

Due giorni fa un nuovo episodio di violenza. Due uomini armati sono entrati nella redazione e hanno aperto il fuoco con dei kalashnikov. Tra le persone che hanno perso la vita, otto giornalisti, due agenti della protezione, un ospite invitato alla riunione di redazione e il portiere del palazzo.

E se 88mila uomini sono stati mobilitati per ricercare i killer in tutta la Francia, i Paesi di tutto il mondo condannano la violenza disumana rendendo omaggio alle dodici vittime con veglie in segno di partecipazione e lotta per la Libertà. Inoltre, l’orrore dell’attacco disumano ha provocato un’ondata di solidarietà sui social.

Poche ore dopo l’attacco, è comparsa su twitter una scritta in bianco su sfondo nero dove si leggeva “Je suis Charlie”, utilizzata da molti come pic profile. Tra le tendenze del giorno sono arrivati anche gli hashtag #jesuischarlie e #CharlieHebdo.

Foto | Mirror

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