Le 10 domande frequenti sull’epidurale

Le donne incinte, per nove mesi, si abituano al cambiamento del loro corpo che accoglie una nuova vita. In genere pensano a tutto tranne che al dolore che si prova durante il travaglio o durante il parto. Nei corsi pre-parto le ostetriche non minimizzano la questione ma rassicurano le donne spiegando che si tratta di un dolore fisiologico e non patologico.

parto

Molte donne, per stare più sicure, chiedono comunque di sottoporsi alla visita anestesiologica, in modo da poter chiedere l’anestesia epidurale in ogni momento del travaglio o del parto. Proviamo a rispondere a 10 domande frequenti legate all’epidurale, di cui abbiamo evidenziato pro e contro, in modo da aiutare le mamme nella scelta.

1. In cosa consiste di preciso l’epidurale?
L’anestesia epidurale è un’anestesia locale iniettata tra la terza e la quarta vertebra lombare tramite un catetere. Quest’ultimo è rimosso alla fine del parto, ma i movimenti della donna né prima né dopo sono compromessi.

2. In quale fase del parto si può fare?
La partoanalgesia può essere richiesta in qualsiasi momento del travaglio o del parto, ma generalmente è somministrata quando le contrazioni diventano regolari ma non troppo frequenti, in modo da agevolare le operazioni del medico anestesista.

3. Con l’epidurale la donna non partecipa più al parto?
Una donna che richieda l’epidurale sa che non sentirà il dolore legato alle contrazioni ma le percepirà, così da partecipare al parto.

4. Con l’epidurale va via tutto il dolore?
Il fatto che la donna partecipi fa pensare che l’eliminazione del dolore non sia totale. In effetti, almeno nel nostro paese, il dosaggio di farmaci antidolore fa sì che il dolore sia ridotto ma non eliminato.

5. Il travaglio dopo l’epidurale è più lungo?
Il fatto che la donna non avverta tutto il dolore del travaglio fa sì che spinga più lentamente. Questo vuol dire che se anche la dilatazione dell’utero non è rallentata, si può avere una piccola estensione della fase espulsiva.

6. L’epidurale fa sempre effetto?
È raro ma l’anestesia epidurale può non fare effetto, per via di anomalie anatomiche oppure a causa della malposizione del bambino nel canale del parto.

7. Ci sono effetti collaterali per la partoriente?
In genere non ci sono effetti collaterali ma alcune donne possono rilevare una contusione nella zona in cui è stato inserito il catetere, oppure possono avere un po’ di febbre, il famoso mal di testa o, molto raramente, una reazione allergica imprevedibile a qualche farmaco anestesiologico.

8. L’epidurale è usata anche post-parto e nel caso del cesareo?
Sì, in alcuni casi è usata per rendere meno dolorosa l’applicazione dei punti di sutura in caso di parto vaginale, oppure, con dosi più elevate di anastetici, può essere usato per il parto.

9. Ci sono casi in cui una donna non può usare l’epidurale?
I casi in cui non si può usare l’epidurale sono rarissimi. In genere non possono usufruirne le donne con problemi di coagulabilità del sangue, con scoliosi molto gravi, oppure donne che hanno esiti d’interventi chirurgici importanti lungo la colonna.

10. L’epidurale ha un costo?
La situazione nel nostro Paese non è omogenea. In alcuni ospedali è offerta 24 ore su 24, in altri soltanto di giorno è gratis ma la notte è a pagamento, in altri casi ancora è richiesto il pagamento di un ticket. Il problema è che il medico anestesista ha un costo che talvolta non è pagato dalla struttura ma viene ripartito tra le partorienti che ricorrono alla partoanalgesia. Il medico anestesista si fa pagare dai 600 fino anche ai 2400 euro.

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