Il selfie in sala parto piace, ma fa bene?

L’autoscatto di famiglia quando è appena nato un bambino è una tendenza sempre più diffusa tra i genitori che vogliono mostrare al mondo, dopo tutta la sofferenza del parto, di essere le persone più felici del mondo.

Gli esperti, però, non sono del tutto concordi nel ritenere che il selfie in sala parto faccia proprio così bene alla famiglie. Purtroppo su Facebook, Twitter e Instagram, oggi, si assiste ad una proliferazione di aggiornamenti di stato e fotografie che ritraggono i momenti salienti della vita. Le fotografie, soprattutto i selfie, hanno sempre qualcosa di ironico e si propongono di rendere gli eventi irripetibili ancora più unici.

In sala parto, il momento più immortalato è quello del bambino appena nato, ancora legato con il cordone ombelicale, mentre è poggiato sulla pancia della madre a contatto con la sua pelle. Si tratta di un momento unico. Con il taglio del cordone questo particolare attimo diventa irripetibile.

Il parto, però, per essere anche l’evento più naturale e semplice deve essere preparato in modo adeguato, consentendo alla neomamma di scegliere come e dove partorire in modo da sviluppare gradualmente la consapevolezza dell’evento.

La preparazione non finisce con l’esercizio fisico e con i massaggi al perineo, ma deve essere accompagnata anche da una preparazione psicologica che consiste nella ricerca di tranquillità al fine da gestire nel migliore dei modi il momento del travaglio e il parto. La tranquillità non deve dunque essere messa a repentaglio dalla volontà di scattare una foto, per quanto questa sia irripetibile, al centro di ogni nascita c’è il bambino e la mamma.

Voi avete fatto il primo scatto con il vostro bambino al momento della nascita? Chi si è occupato di scattare la foto? E soprattutto l’avete fatto anche con il secondo bambino? In genere la seconda nascita non è mai preparata con la stessa attenzione della prima visto che si ritiene di conoscere già il percorso e poi, tutto potrebbe essere più veloce.