Antibiotici in gravidanza, quali si possono prendere?

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Gli antibiotici in gravidanza non sono vietati in modo netto ma bisogna assumerli soltanto quando ci sono infezioni di origine batterica e soltanto dopo aver consultato medico e ginecologo che indicheranno alla donna incinta le dosi e la durata della terapia.

A confermare che gli antibiotici in gravidanza si possono assumere con moderazione è stata l’AIFA che nell’aggiornare le schede tecniche di questi medicinali, compresi quelli usati in gravidanza, ha spiegato con degli studi scientifici che sono rimedi sicuri.

In genere in gravidanza si usano acido clavulanico, amoxicillina, ampicillina ed eritromicina. Queste sostanze possono essere assunte in modo sicuro sia in gravidanza, durante la gestazione, sia nell’allattamento. Il loro scopo è quello di fronteggiare febbre, calcoli biliari, malattie croniche intestinali, supportare terapie odontoiatriche o curare la rottura prematura delle membrane amniocorali o la vaginite.

Tra tutte le sostanze precedentemente indicate, quelle da considerare la prima scelta in gravidanza sono amoxicillina e ampicillina. La clindamicina invece è da usare soltanto in seconda battuta quando gli altri rimedi farmacologici risultano essere inefficaci.

Per sapere tutto sugli antibiotici esiste anche un sito internet ufficiale dedicato proprio alle donne incinte: www.farmaciegravidanza.gov.it. Qui si trovano sia le schede aggiornate con l’indicazione del principio attivo del medicinale, sia la classe di appartenenza, sia il tempo con cui è eliminato dall’organismo. Non manca la descrizione degli effetti riscontrati durante le fasi della gravidanza e nel periodo dell’allattamento.

In tutti gli altri casi in cui le infezioni non sono di origine batterica e ci sono piccole anomalie nelle reazioni del corpo il consiglio è quello di affidarsi ai sistemi naturali.

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