Come gestire i capricci dei bambini e i litigi con loro

Siamo tutti educatori con i figli degli altri. Potremmo parafrasare così l’ostentata pazienza di molti adulti che una tantum affrontano i capricci dei piccoli o litigano con loro, ma poi lasciano la gatta da pelare ai genitori. Il problema non è tanto arginare il bambino capriccioso in una situazione specifica, il problema è saperlo prendere con le buone. 

Prima di tutto bisogna tranquillizzare la mamma alle prese con un bambino capriccioso spiegandole che non ce l’ha solo lei in casa uno strillone del genere.

Gli strilli, ma anche i pianti isterici e i calci sferrati per il nervoso ai genitori sono un modo che i bambini hanno di comunicare un disagio. Un modo sbagliato di comunicare e su questo siamo d’accordo, ma per la mamma diventa importante gestirlo, prima di piombare nella frustrazione educativa del genitore arreso ai suoi stessi figli.

Ecco allora il primo consiglio: non cedere ai capricci e ai ricatti dei piccoli per evitare che strillino. Così facendo il bambino capirà soltanto il messaggio indiretto, ovvero i capricci servono per raggiungere l’obiettivo. E li farà sempre fino a che non otterrà quel che vuole.

Restare fermi e rigidi sulle proprie posizioni è più difficile ma alla lunga è un atteggiamento premiante. La mamma che resiste allo stress del rimprovero deve poi assumere un atteggiamento positivo, calmando il bambino e invitandolo a fare la sua richiesta in un altro modo, più tranquillo ed educato.

Un po’ come dovrebbe fare la mamma quando riesce a non essere più strillona e rabbiosa del bambino urlante e nervoso. Purtroppo capita di reagire in modo scomposto ai capricci dei piccoli, ma anche in questo caso bisogna subito far riaffiorare nella mente queste semplici frasi:

1. Le regole di casa ci sono e devono essere rispettate.
2. I bambini capricciosi devono essere prima consolati e non puniti.
3. Il genitore resta in ogni situazione il punto di riferimento per il figlio.

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