Come insegnare ai bambini il valore della noia

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La prima cosa da chiedersi è: quando il bambino dice di annoiarsi? In genere quando non sa che fare. E come mai in casa non sa con che cosa giocare? Potremmo partire da questi piccoli elementi per ragionare insieme ai piccoli sul valore della noia. 

Senza perderci in elucubrazioni inutili, partiamo dall’esperienza concreta. Il bambino si annoia quando percepisce un “vuoto”, l’assenza di cose da fare, l’assenza della routine, l’assenza degli amici o dei giochi. Un vuoto legato all’improvvisa e temporanea mancanza di attività scolastiche ed extrascolastiche.

Evitare di colmare il vuoto con un vuoto più grande

I bambini si annoiano e ci può anche stare. La routine della scuola è capovolta e devono inventarsi come trascorrere il tempo senza gli amichetti e senza i giochi che sono lì. Eppure a casa di giochi ne avranno sicuramente tanti. Il bambino si annoia perché non percepisce le possibilità che ha intorno. Il compito della mamma è fargli scoprire quante cose belle si possono fare senza scegliere al suo posto. Invitarlo a guardare un po’ di tv o usare un videogioco, vuol dire metterlo davanti ad una sola cosa da fare, ovvero vuol dire, farlo annoiare ancora di più.

Dare un senso al vuoto

I bambini sono famosi per la loro capacità d’inventare giochi dal niente. Per cui prima delle vacanze è provvidenziale far sparire tanti dei giochi che hanno a disposizione, lasciando loro quelli che usano di frequente e quelli che possono stimolare la fantasia, dai pennarelli con i fogli da disegno, alle costruzioni, fino anche ai libri. Chiedere loro di andare a giocare in camera, sarà sufficiente per metterli nelle condizioni di doversi inventare qualcosa, esercitare la fantasia, organizzarsi il pomeriggio ed essere felici.

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