Furto di passeggini, il trend impazza da Londra a Roma

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S’intrufolano negli androni dei palazzi, oppure fanno i vaghi davanti ai bar dove le mamme si sono fermate per la pausa caffé o per allattare in tranquillità. E che fanno? Architettano e mettono a segno il furto di passeggini con tutto quello che c’è intorno: borse, borsette, beauty, telefoni, etc. Un (brutto) trend che arriva da Londra. 

Chi ha la memoria lunga sa che questo trend, quello del furto dei passeggini, è già stato sulle prime pagine dei giornali nel 2013 quando in Gran Bretagna, 33 delle 51 forze di polizia del Paese documentarono un aumento del 23% dei furti di passeggini soprattutto nelle zone di Greater Manchester, Northumbria, Lancashire e Kent. A Londra i colpi dei ladri erano messi a segno soprattutto negli androni dei palazzi, fuori dagli edifici, nei parcheggi o fuori dai locali pubblici. E le statistiche parlano chiaro: sono denunciati soltanto il 58% dei furti e soltanto quando in ballo ci sono i vari Chicco, Silver Cross e Bugaboo.

In Italia questa brutta moda dei ladri di passeggini va avanti da qualche anno e soprattutto d’estate emerge la punta dell’iceberg. Il problema, adesso che la crisi mina la stabilità economica delle famiglie, sembra ancora più consistente. Da un lato troviamo i genitori, disposti a legare i passeggini come si fa con gli scooter, che chiedono degli spazi ad hoc per mettere in sicurezza i veicoli dei più piccoli. Dall’altro lato troviamo chi è già pronto a definire il danno economico apportato dai ladri di passeggini, con tanto di invito a denunciare i furti e a non favorire il ladrocinio acquistando prodotti di dubbia preferenza (anche se a prezzi stracciati).

Ma dopo aver acquistato un passeggino nuovo, magari un trio da più di 500 euro, chi si azzarda a fare un nuovo acquisto con lo stesso budget perché è stato derubato? Si fa di necessità virtù chiudendo gli occhi davanti ad un’asta online. Voi, come genitori, che fareste?

Photo Credits | Ljupco Smokovski / Shutterstock.com

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