Il latte materno nei biberon serve alle mamme?

In Liguria sono state approvate le nuove linee guida regionali sulla ristorazione scolastica ed è stato dato il via ad un progetto per le neomamme che prevede la somministrazione del latte materno nei biberon quando il bambino è “costretto ad andare al nido”. Ma le mamme ottengono davvero supporto da questa iniziativa?

Allattare al seno, per una mamma, è importante perché garantisce il miglior nutrimento al bambino ma soprattutto si tutela da una serie di malattie gravi. E questa è la prima cosa. Per una mamma, però, è importante anche avere la libertà (e non si esagera usando questo termine) di occuparsi del proprio bambino riducendo in modo graduale l’allattamento e accompagnando il bambino almeno fino al compimento di un anno.

Queste sensazioni sulla necessità di stare vicini ai figli non sono però tradotte in obiettivi, strumenti e opportunità nel nostro sistema normativo. Diverso è diventare mamma all’estero, dove i sostegni di tipo economico e la possibilità di astenersi dal lavoro per un lungo periodo (senza conseguenze occupazionali) sono alla base dello sviluppo di una società che garantisce l’armonia tra i tempi del lavoro e quelli della famiglia.

Le mamme italiane sono piuttosto funambole, sempre alla ricerca di strumenti che possano farle restare in equilibrio tra l’ambiente professionale e quello domestico. Quindi ben venga l’iniziativa ligure, di sicuro supporto alle donne che devono rientrare a lavoro e affidare il loro bambino ad un nido. Avere la garanzia che tirando il latte possano somministrare al piccolo il nutrimento materno, è di conforto nelle ore di lavoro.

La domanda da porsi, però, che non vuole sminuire il lavoro svolto dalle autorità locali è: ma alla mamma serve davvero avere questa possibilità – quella di somministrare il latte materno all’asilo nido al proprio bambino – o sarebbe meglio avere l’opportunità e il tempo di allattare il proprio bambino e magari anche a casa?

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