Il legame tra vaccini e autismo c’è o non c’è?

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Tra le paure maggiori dei genitori che devono scegliere se vaccinare i figli c’è il presupposto legame tra i vaccini stessi e l’insorgenza dell’autismo. Se ne parla da anni ma c’è anche chi sostiene che quella del legame tra vaccini e autismo sia una delle più grandi bufale architettate nel tempo. 

La comunità scientifica, anche se non piace a tanti genitori, è pressoché unita nel consigliare la somministrazione dei vaccini obbligatori. I genitori, a loro volta, sono apparsi poco informati al Censis e nonostante le reticenze hanno dovuto prendere nota del fatto che i figli si ammalano meno che in passato. Ma si può vaccinare con il rischio che il bambino diventi autistico?

Il ministro Lorenzin, di recente intervistata da Giovanni Minoli per Radio24, ha portato avanti l’idea che le vaccinazioni obbligatorie non abbiano alcun legame con l’autismo. Non esiste una correlazione e lo dimostrano degli studi scientifici accreditati:

“I vaccini salvano la vita – ha detto il ministro – e se per decenni non abbiamo sentito parlare di malattie mortali per i bambini è stato per le grandi campagne di vaccinazione realizzate nei paesi occidentali.”

Ma come la mettiamo con il fatto che invece si sente parlare del binomio vaccini-autismo? Il fatto è che ci sono moltissimi siti internet che sconfessano quel che dice il ministro Lorenzin. Per esempio su autismovaccini.org si fa notare che 1 bambino su 50 in età scolare soffre di disturbo dello spettro autistico e questa problematica è indotta anche dalle vaccinazioni.

Ci sono le prove? Su Emergenzautismo.org sono riportati degli studi scientifici realizzati negli anni scorsi che esaminano le varie cause ambientali dell’autismo includendo anche i vaccini e i loro componenti.

A ben vedere ci sarebbero anche le prove del fatto che la correlazione non esiste. Il cortocircuito è iniziato con una pubblicazione sulla rivista scientifica Lancet nel 1998 ma, come spiega Focus, all’epoca quella ricerca fu falsata e anche l’autore ha fatto pubblica ammenda:

a ipotizzare un nesso era stato un articolo pubblicato dalla rivista Lancet nel 1998 dal medico inglese Andrew Wakefield,che riguardava 12 bambini. Lo studio fece scalpore e gli scienziati si misero subito al lavoro per verificare quelle affermazioni che, se confermate, avrebbero portato a rivedere le politiche vaccinali. Fortunatamente però le indagini successive smontarono l’ipotesi più allarmistica. Anzi, negli anni seguenti emerse che l’articolo di Wakefield conteneva dichiarazioni deliberatamente false e che il medico era stato profumatamente pagato da uno studio legale che assisteva le famiglie di alcuni dei bambini coinvolti nello studio, che avevano un interesse a dimostrare l’esistenza di un legame fra la vaccinazione Mpr e l’autismo. Molti dei colleghi che avevano firmato lo studio assieme a Wakefield fecero pubblica ammenda, ammettendo che «i dati presentati erano del tutto insufficienti a dimostrare che ci fosse un nesso causale fra la malattia e la vaccinazione».

 

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