Prima di essere un film da 17 minuti di applausi al Festival del Cinema di Venezia, Io sto con la Sposa è una storia che ha inizio alla stazione di Milano. E’ lì che Gabriele e Khaled, due dei tre registi, hanno incontrato casualmente Abdallah ed è dalla stazione centrale del capoluogo lombardo che partono le storie e le speranze di chi sbarca a Lampedusa e cerca di raggiungere l’Europa in cerca di asilo politico.
Io sto con la sposa, il coraggio civile di una scelta fuorilegge
Io sto con la sposa è un documentario girato tra il 14 ed il 18 novembre 2013 che racconta la storia di un corteo nuziale, usato come pretesto da un gruppo di amici italiani per accompagnare 5 immigrati fino in Svezia, in un viaggio clandestino che attraversa la Francia, il Lussemburgo, la Germania, la Danimarca. E’ la storia di un ideale, di una scelta consapevole e rischiosa da parte dei registi protagonisti che infrangono la legge pur di far sì che i 5 possano raggiungere la Svezia.
Io sto con la Sposa è la storia di un’idea che diventata realtà, e ha le telecamere ad accompagnarla: perché gli immigrati che vogliono raggiungere la Svezia sono costretti a pagare i contrabbandieri per cercare di raggiungere la propria meta? Gabriele, Khaled e Antonio decidono di accompagnare personalmente i rifugiati camuffando il gruppo da corteo nuziale. Sullo sfondo della guerra in Siria, dell’immigrazione senza soluzione, degli sbarchi e delle morti dell’11 ottobre 2013, Io sto con la Sposa è una storia diversa, una storia che commuove e racconta con malinconica ironia gli altri e il noi, con uno sguardo nuovo rispetto a quello usuale, distaccato e pietistico che racconta di viaggi della morte e di sbarchi nel Mediterraneo. Nelle parole di Gabriele del Grande:
Dall’idea della sposa e del corteo del matrimonio è partito il nostro documentario: volevamo raccontare gli altri e raccontare noi, la storia di un gruppo di amici che si sente unito da questo mare, il nostro mare, le nostre genti, le nostre morti. Io sto con la sposa non è un film sugli altri, ma su di noi che abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio e su quel noi accomunato da una sensibilità che poi abbiamo ritrovato nella scelta dei 2617 donatori che hanno finanziato il film con il crowfunding. Alla fine, raccontiamo una bella storia: è bello il mondo che abbiamo fatto vivere per questi 4 giorni. Il fatto di condividere un grande rischio e un grande sogno inevitabilmente ci ha uniti. E questa esperienza ha cambiato il nostro modo di vedere le cose, ci ha aiutati a mettere a fuoco una nuova percezione della frontiera, un linguaggio che, senza cadere nella trappola del vittimismo, riuscisse a trasformare i mostri delle nostre paure negli eroi dei nostri sogni, il brutto in bello, i numeri in nomi.
Io sto con la Sposa è commovente, è coinvolgente, è emozionante. Accompagniamo i protagonisti nel loro viaggio, attraversiamo con loro la frontiera con la Francia sul vecchio Passo delle Morte, dove l’ultimo italiano è passato nel 1962. Da quella stessa casa diroccata, al confine tra Italia e Francia, sono passati clandestini di ogni nazionalità che hanno lasciato la loro storia al segno del loro passaggio. Così ascoltiamo la storia di Abdallah, sopravvissuto al naufragio dell’11 ottobre, che ha rischiato di morire per soffocamento perché seppellito sotto i cadaveri.
Balliamo sul rap del giovane Manar a Marsiglia, per esorcizzare la paura della morte e siamo tesi al passaggio della frontiera tra la Francia e il Lussemburgo e tra il Lussemburgo e la Germania, per tirare infine un sospiro di sollievo quando il corteo giunge finalmente in Svezia. Attraverso gli occhi, le parole e le emozioni dei protagonisti diventiamo parte di un’Europa transnazionale, solidale, capace di mostrare il valore del coraggio civile per 4 giorni e 3000 chilometri.
Tutto è autentico: i racconti, la commozione, la gioia, la scelta provocatoria di chi vuole rendersi utile nonostante la consapevolezza di un atto che infrange la legge. Io sto con la Sposa ci rende protagonisti del viaggio e delle storie vere che lungo questo viaggio si intrecciano, coinvolgendoci nella Lavatrice di emozioni che è la storia raccontata ed il film che la racconta, così come l’ha definito Antonio Augugliaro. E ci coinvolge e ci emoziona così tanto che alla fine ci si dimentica di aver guardato un film in lingua araba sottotitolato.
Io sto con la sposa, tutte le proiezioni in Italia
Io sto con la Sposa sarà nelle sale italiane a partire da oggi. Il film, finanziato dal basso, segue la stessa logica anche per le proiezioni: oltre che in 23 sale italiane appartenenti a circuiti minori, verrà proiettato in circa 80 associazioni e nelle piazze italiane su richiesta.
Roma: Cinema Eden
Bologna: Lumiere
Milano: Cinema Apollo
Firenze: Cinema Auditorio Stensen
Trovate sul sito di Io sto con la sposa la lista di tutte le proiezioni ed il modulo per fare richiesta affinché il documentario arrivi in tutte le piazze d’Italia.