Istruzioni per il bonus servizi per l’infanzia per le mamme lavoratrici

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Le forme di aiuto economico per le mamme sono molte e spesso non se ne conosce nemmeno la presenza nel nostro ordinamento. È molto popolare in questi giorni il bonus bebè 2015 pensato per le famiglie con un reddito ISEE che non supera i 25.000 euro. Esiste però una forma di sussidio anche per le mamme lavoratrici e le istruzioni per farne richiesta sono presenti sul sito INPS. 

Si chiama contributo infanzia ed è un contributo pensato per le mamme lavoratrici che hanno bisogno di usufruire di servizi per l’infanzia. È stato introdotto con la legge 92/2012 ed è valido in via sperimentale per gli anni 2013-2015, quindi ci sarà anche l’anno prossimo. Le mamme che lavorano possono chiedere questo contributo economico da usare alternativamente per il pagamento:

1. di un servizio di baby sitting,
2. degli oneri della rete pubblica di sevizi per l’infanzia e di servizi privati accreditati (asili pubblici e privati convenzionati).

Chi può fare richiesta di questo sussidio

Possono presentare la domanda per l’erogazione dei contributi per i servizi per l’infanzia, tutte le mamme lavoratrici che hanno diritto al congedo parentale, che sono dipendenti delle amministrazioni pubbliche oppure hanno un datore di lavoro privato. Possono farne richiesta anche le mamme iscritte alla gestione separata che al momento della domanda sono negli 11 mesi successivi al termine del congedo di maternità obbligatorio.

Come si fa la domanda

La domanda deve essere presentata in via telematica attraverso il sito dell’INPS:

1. accedendo alla sezione dei Servizi per il cittadino,
2. scegliendo l’autenticazione con il PIN,
3. cliccando sull’opzione “Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito”,
4. cliccando poi sull’opzione “Invio delle domande per l’assegnazione dei contributi per l’acquisto dei servizi per l’infanzia.

Chi non può fare la domanda

Non sono ammesse alla presentazione della domanda:

1. le mamme lavoratrici che non hanno diritto a congedo parentale,
2. le lavoratrici autonome,
3. le lavoratrici in fase di gestazione,
4. le mamme lavoratrici che usufruiscono per lo stesso figlio per il quale intendono chiedere il beneficio di un fondo per le Politiche relative ai diritti e alle pari opportunità,
5. le mamme lavoratrici che sono esentate dal pagamento della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi convenzionati.

Quanto spetta alle mamme lavoratrici

Le mamme che sono ammesse al contributo ricevono un importo massimo di 600 euro mensili erogati per un periodo massimo di 6 mesi. Il contributo è proporzionato all’entità della prestazione lavorativa per cui ad esempio le mamme che lavorano part-time otterranno un contributo più esiguo.

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