Mai più spose bambine, la campagna di Amnesty International

Un evento e una campagna che puntano a sconvolgere i benpensanti e informare su un fenomeno ancora troppo diffuso, quello dei matrimoni precoci. Le spose bambine sono tante, ancora troppe e secondo Amnesty International occorre fare pressione sui governi affinché approvino leggi per contrastare il fenomeno. 

Le bambine che diventano spose troppo presto, in generale subiscono violenze domestiche reiterate, sono ridotte in schiavitù con i matrimoni forzati o sono vendute con questo stratagemma al mercato della prostituzione. Violentate e torturate, qualora si ribellassero, potrebbero anche essere condannate a morte.

Ma quante sono le spose bambine? Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione ha una statistica riferita al 2015 che parla di 13.5 milioni di ragazze che ogni anno sono costrette ad andare all’altare prima dei 18 anni con uomini molto più vecchi di loro. Diventare mogli, per le bambine, corrisponde all’abbandono del periodo dell’infanzia anche a causa di numerose gravidanza, e all’abbandono del percorso d’istruzione.

L’opinione pubblica deve essere informata sul fenomeno che si radica nelle sacche di povertà e arretratezza culturale della società. Il governo, da parte sua, deve bandire la pratica dei matrimoni combinati che abbiano come protagoniste le bambine. Qualcosa è stato fatto e ci sono già dei passi in avanti in Burkina Faso, Mali, Niger e Costa d’Avorio, ma molto deve essere ancora fatto nel resto del mondo. al fine di istituire un cambiamento positivo nella vita di queste donne in erba.

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A Roma è stato organizzato un evento per discutere e riflettere sul problema: un banchetto nuziale tra Giorgia, una bambina di 10 anni e Paolo, il suo futuro marito di 47 anni. I due “sposi” invitano tutta la popolazione al taglio della torta il 27 ottobre alle ore 12 in piazza S. Maria in Trastevere. Di seguito le informazioni per effettuare una donazione e aiutare Amnesty International