Mamme

È frequente che una mamma chieda al proprio figlio se si è fatto la “bua”, se è necessario dare le “tottò” al mobile dove ha sbattuto, se abbia fatto la “pupù” e via dicendo. Si pensa infatti che parlare in questo modo garantisca il contatto migliore con i bambini. In realtà, porsi al loro stesso livello verbale non è sempre indicato perché i bambini, in base all’età, hanno uno sviluppo del linguaggio diverso e un’esigenza diversa.

In vacanza non è detto che debba succedere per forza qualcosa ma ci si può trovare a fronteggiare qualche imprevisto, per esempio qualche decimo di febbre, una scottatura, una puntura d’insetto infiammata. Per ogni imprevisto esistono medicinali appropriati che evitano il ricorso alla guardia medica o la corsa inutile verso il pronto soccorso.

L’estate è la stagione preferita per togliere il pannolino ai bambini, perché fa caldo e quindi anche se vanno in giro per casa nudi, non si corre il rischio che si raffreddino. In più, le prime volte i bambini si bagnano anche se capiscono di non avere il pannolino. Se fa caldo asciugarsi sarà più facile.

Quando nasce un bambino è certamente una gioia per i genitori e i partenti ma soprattutto se si tratta del primo figlio, bisognerà imparare man mano come accudirlo, gestendo le situazioni di disagio come può esserlo l’improvvisa ondata di caldo estivo. Cosa si fa in questi casi?

I figli sono malati di cancro e devono sottoporsi ad uno i più cicli di chemioterapie che faranno perdere loro i capelli. Le mamme, quindi, per solidarietà con i figli, hanno deciso di riunirsi a Boston e poi di farsi radere i capelli. 46 mamme che sono riuscite a trasformare un momento anche drammatico di confronto tra storie simili di sofferenza, in una grande festa. Queste mamme fanno parte di un’associazione nata nel 2010 che si chiama “46 Mommas Shave for the Brave”.

Il gioco, che gioco non è, ha un funzionamento semplice: ci si cosparge il corpo di un liquido infiammabile, poi ci si dà fuoco, cercando di spegnere immediatamente le fiamme. Il tutto deve essere filmato e poi caricato su Youtube. Su alcuni social network, come Facebook, le pagine dedicate a Fire Challenge, sono state rimosse nella speranza che non venga imitato. Purtroppo la moda è già dilagata, soprattutto tra i giovanissimi.