Ospedale per il parto? Meglio scegliere tra quelli che hanno il bollino rosa

RS4870_DSC_7301-scr

L’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) per il biennio 2016-2017 ha deciso di valutare le strutture ospedaliere e di premiare con un riconoscimento speciale, il bollino rosa, quelle a misura di donna. Si crea così una mappa affidabile per tutte le donne ancora indecise sull’ospedale in cui partorire. 

Scegliere l’ospedale in cui si darà alla luce il bambino, a meno che non si scelgano il parto in casa o il parto in acqua (che vincola la scelta dell’ospedale a quelli che mettono a disposizione il servizio), è un’operazione delicata. La scelta si fa in un momento di grande fragilità e debolezza della donna e spesso alcuni piccoli elementi, anche essenziali, sono trascurati.

A dare una mano a tutte le donne è l’Osservatorio Onda che ha individuato nel nostro paese ben 249 ospedali “rosa”, rilevando però, con una punta di rammarico, che moltissime strutture non hanno voluto essere valutate. Sul totale solo 82 strutture hanno ottenuto il massimo riconoscimento di 3 bollini, 127 hanno conquistato 2 bollini e 40 hanno guadagnato 1 bollino. Altre 7 strutture, poi, hanno ricevuto una menzione speciale per l’impegno dimostrato, partecipando a numerose iniziative promosse da Onda durante il biennio 2014-2015.

L’elenco degli ospedali premiati è disponibile sul sito dell’Osservatorio, diviso per Regione con l’indicazione del nosocomio di riferimento. Ma come sono state scelte queste strutture?

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati: la presenza, all’interno delle aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico, di servizi rivolti alla popolazione femminile, appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici, a garanzia di un approccio alla patologia in relazione alle esigenze della donna e offerta di prestazioni aggiuntive legate all’accoglienza in ospedale e alla presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale e il servizio di assistenza sociale.

Photo Credits | Thinkstock

Lascia un commento