Parto social: mamme criticano ginecologa sui social e arriva la denuncia

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I parti oggigiorno sono sempre più social. Si postano foto di ogni momento della gravidanza, si postano scatti dalla sala parto che diventa spesso anche una sala party. Insomma, tutti sui social sanno quando in una famiglia è arrivato un principe o una principessa

Le foto del parto, della cicatrice del cesareo, della gravidanza sono molto frequenti su Facebook ma qualche volta non si accompagnano a commenti positivi di questa esperienza unica nel suo genere. È successo anche a Genova dove le mamme criticone nei riguardi della ginecologa dell’ospedale si sono ritrovate una denuncia a loro carico.

La vicenda ligure

Alcune donne partecipanti ad una pagina Facebook dedicata alle neomamme, hanno criticato l’operato di una ginecologa dell’ospedale Galliera. Una delle donne ha spiegato la sua esperienza negativa con il personale ospedaliero e con una ginecologa in particolare. Altre mamme hanno partecipato emotivamente alla disavventura aggiungendo altri commenti negativi sempre riferiti alla ginecologa.

Un’amica della dottoressa le ha raccontato della discussione. La dottoressa dopo averne preso visione ha considerato “lesivi” della sua immagine e professionalità i commenti su Facebook ed ha presentato una denuncia contro “ignoti” alla polizia postale. Sono state le forze dell’ordine ad identificare 25 mamme iscritte al forum, neomamme che sono state indagate per diffamazione.

Cosa ci insegna questa storia

Molte donne incinte e molte mamme cercano su Facebook informazioni sull’ospedale in cui partorire e lo fanno considerando i commenti delle donne che hanno già partorito. Consigli, considerazioni e spesso anche critiche perché si sa, sul web, gli elementi negativi hanno sempre una rilevanza maggiore di quelli positivi.

Rendere troppo social il proprio parto però, può avere degli effetti indesiderati. C’è da chiedersi allora come sia possibile, anche in un momento unico e forte come quello della gravidanza e del parto, stabilire il confine tra libertà d’espressione con diritto di critica e diffamazione.

Photo Credits | ThinkStock

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