Perché in gravidanza non si rinuncia sempre all’alcool

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Sugli effetti benefici o meno dell’alcool ci sono tanti studi e tante discussioni aperte. Quando però si parla di consumo di alcool in gravidanza, gli esperti sono d’accordo nel riconoscere che una donna incinta dovrebbe eliminarlo completamene dalla dita. La situazione non è così buona, la racconta una rivista scientifica. 

Quello di bere in gravidanza è un problema di salute pubblica. Anche se molte donne, una volta consapevoli della gravidanza, smettono di bere totalmente, ce ne sono tante altre che nemmeno nei nove mesi di attesa riescono a rinunciare al vino, alla birra o ai famosi cicchetti.

Uno studio pubblicato sulla rivista BMJ Open dimostra che le linee guida nazionali spesso non sono univoche a livello mondiale. Per esempio in Irlanda, Nuova Zelanda e Australia si raccomanda di non bere alcool durante la gravidanza, mentre nel Regno Unito, dopo i primi 3 mesi, è tollerato anche l’alcool 1-2 bicchieri, 1 o 2 volte a settimana.

Le donne però dimostrano di non prendere in considerazione le linee guida sulla gravidanza e nell’80% dei casi – parliamo di circa 17.000 donne incinte coinvolte in questa ricerca – hanno assunto alcool anche nel primo trimestre di gravidanza.

Secondo la dottoressa O’Keeffe dell’Università di Cambridge è possibile che molte donne abbiamo bevuto qualche bicchiere di troppo nel primo trimestre perché non sapevano di essere incinte e questo dato potrebbe falsare un po’ i risultati dell’indagine. Ad ogni modo si riconosce l’importanza di fornire alle donne in età fertile una maggiore informazione sui rischi dell’alcool per il feto.

Interessante come la ricerca abbia stabilito una relazione diretta tra l’alto livello d’istruzione, il fatto di avere altri figli e il sovrappeso, con un minore rischio di bere durante al gravidanza.

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