Sindrome di Rignano, Nunzia De Girolamo chiede telecamere negli asili

La chiamano Sindrome di Rignano quella che porta ad avere l’ossessione che i bambini siano maltrattati a scuola. Talvolta questa ossessione fa scoprire realtà brutali, in altri casi però, si scontra con il bisogno di oggettività degli inquirenti che senza prove – proprio come a Rignano Flaminio – non possono accusare nessuno.

asilo1

È per questo motivo che le violenze nella scuola di Palma Campania che hanno fatto scattare i domiciliari per tre maestre con l’accusa di maltrattamenti sui bambini, sono state filmate. Si è dovuto aspettare 15 giorni ma adesso ci sono le prove.

Nonostante video e foto non siano stati pubblicati, per rispetto dei bambini e delle loro famiglie ma anche per evitare la “giustizia privata”, si sa che esistono delle prove incontrovertibili delle violenze. Qualcuno prova a sottolineare che l’indagine è stata fatta in barba al rispetto della privacy, un’obiezione che ha fatto andare su tutte le furie anche Nunzia De Girolamo:

“La salute fisica e mentale dei piccoli per me viene prima di tutto. Anche prima del diritto alla privacy.”

La De Girolamo fa anche un appello al premier e alla ministra Giannini, affinché anche all’interno della riforma della Scuola sia previsto qualche strumento di controllo sugli insegnanti, per esempio un esame di abilitazione che comprenda il controllo di personalità dei docenti, in fase concorsuale e poi costantemente durante il periodo d’insegnamento.

La deputata del NCD fa anche un’altra proposta chiamando in causa Maria Vittoria Brambilla che ha accolto i tweet della De Girolamo sulla questione #GiùLeManiDaiBambini. L’auspicio è di passare dalle parole ai fatti, ma come? Installando delle telecamere negli asili al fine di proteggere i bambini.

Le telecamere negli asili, dopo Rignano Flaminio, sono state un tema ricorrente ma nella normativa italiana sono ancora assenti dei riferimenti a riguardo. Le mamme sarebbero d’accordo con un’iniziativa di questo tipo? E il personale docente? Il dibattito è aperto.

Lascia un commento