C’è chi disegna con maestria e passione con le mani, chi con i classici pennelli… e chi preferisce utilizzare in modo decisamente più personale il proprio pene. Arte innovativa ed incredibilmente particolare quella di Pricasso, da anni conosciuto ed eclettico pittore.
Attualità
Hannah, il primo capitano transgender
”Mi sento una donna. So che la mia scelta può essere scioccante: non è una cosa che ci si aspetta di vedere nell’esercito”. Il capitano Hannah Winterbourne (27 anni) è il primo ufficiale transgender della Storia e commenta così la sua esperienza nei Royal Electrical and Mechanical Engineers dell’esercito britannico: ”So che è difficile capirlo, ma la transizione non ha cambiato nulla nel mio lavoro. La missione in Afghanistan è stata un’esperienza cruciale. La convivenza forzata con altri sette uomini in una tenda nel deserto è stata decisiva”.
Dopo quasi un anno dall’intervento chirurgico, avvenuto in Germania, Hannah ha una nuova vita e continua a vivere serenamente il suo lavoro, grazie anche alle leggi che nel ’99 hanno permesso alle donne di far parte dell’esercito.
Foto | Leggo.it
Emma Holten, la reazione al revenge porn
La storia più vecchia del mondo, ma in versione 2.0. Un lui e una lei: prima sono felici, ma poi l’amore finisce. Lei lo lascia e lui si vendica. Come? Nel modo più subdolo possibile, facendo circolare su internet un video intimo dei loro rapporti di (ex) coppia. Si chiama revenge porn, vendetta porno che, complice la rete, dilaga giorno dopo giorno rendendo pubbliche situazioni che avrebbero dovuto e potuto continuare ad essere private anche dopo la fine di una storia d’amore.
Violenza sulle donne, Piano Nazionale entro Gennaio
La Presidenza del Consiglio dei Ministri- Dipartimento pari opportunità ha lanciato dal 10 dicembre al 10 gennaio la consultazione pubblica on line sul Piano Nazionale Contro la Violenza sulle donne.
Per il piano sono stati stanziati 10 milioni di euro per il 2014 e 10 milioni di euro per il 2015. Per il potenziamento dei centri anti violenza e delle case rifugio sono stati già stanziati 17 milioni per il 2013 e il 2014 ai quali si aggiungono 10 milioni per il 2015 e 10 per il 2016.
Prevenzione, sensibilizzazione degli operatori del settore, protezione delle vittime, educazione delle scuole, formazione di personale, recupero dei maltrattanti, reinserimento lavorativo e abitativo delle vittime, creazione di una banca dati nazionale per una lettura completa e articolata del fenomeno della violenza sulle donne, questi i punti principali del Piano.
Parte del Piano prevede una nuova comunicazione dedicata dell’immagine della donna e l’introduzione di un apposito codice rosa per le vittime di violenza domestica e sessuale.
Ancora oggi circa 600 milioni di donne vivono in Paesi dove la violenza sulle donne non è considerata un reato. Per questo sono necessarie politiche adeguate per affrontare la prevenzione e persone competenti e professionali nella definizione del Piano nazionale, così da agire su un vero e proprio crimine contro l’umanità, come è stato definito dalla Boschi.
Foto | Steve Ikeguchi / Shutterstock.com
Charlie Hebdo, la strage nella redazione parigina
07.01.2015 un altro giorno di violenza e terrore. Un altro giorno in cui è inevitabile riflettere sull’importanza della libertà. Ma soprattutto un altro giorno che non riusciremo a dimenticare.
12 vittime e 11 feriti, sono questi i numeri dell’attacco messo a segno da tre uomini contro la sede del giornale Charlie Hebdo di Parigi, che ha sconvolto la Francia e il resto del mondo.
Charlie Hebdo è un settimanale satirico francese nato nel 1969, che ha da sempre preso di mira le istituzioni politiche, culturali e religiose di ogni confessione. Nel 2006 la pubblicazione di vignette su Maometto provocò una serie di minacce e nel 2011 un attentato incendiario contro la redazione.
Due giorni fa un nuovo episodio di violenza. Due uomini armati sono entrati nella redazione e hanno aperto il fuoco con dei kalashnikov. Tra le persone che hanno perso la vita, otto giornalisti, due agenti della protezione, un ospite invitato alla riunione di redazione e il portiere del palazzo.
E se 88mila uomini sono stati mobilitati per ricercare i killer in tutta la Francia, i Paesi di tutto il mondo condannano la violenza disumana rendendo omaggio alle dodici vittime con veglie in segno di partecipazione e lotta per la Libertà. Inoltre, l’orrore dell’attacco disumano ha provocato un’ondata di solidarietà sui social.
Poche ore dopo l’attacco, è comparsa su twitter una scritta in bianco su sfondo nero dove si leggeva “Je suis Charlie”, utilizzata da molti come pic profile. Tra le tendenze del giorno sono arrivati anche gli hashtag #jesuischarlie e #CharlieHebdo.
Foto | Mirror
Chirurgia Estrema, su Lei il programma dedicato ai danni del bisturi
Un nuovo programma tutto incentrato sulla chirurgia estetica arriva dal 12 gennaio su LEI (canale femminile di Sky, 129); i chirurghi Terry Dubrow e Paul Nassif saranno i protagonisti di questa nuova trasmissione che punterà i riflettori sui danni che molto spesso subiscono tutte coloro che decidono di sottoporsi a interventi per migliorare il proprio aspetto fisico.
10 buoni motivi per scegliere un uomo con la barba!
Uomo barbuto, sempre piaciuto? In realtà no, perché sono tantissime le donne che proprio non tollerano gli uomini con la barba per i più disparati motivi. E invece noi stavolta vogliamo elencare i pregi di coloro che nonchalance portano il barbone e lo fanno anche con un certo stile. Forza donne, ecco a voi i 10 buoni motivi per scegliere un uomo con la barba!
Il post di addio di Leelah Alcorn, transgender americano
Leelah Alcorn era nato uomo ma si sentiva donna. Aveva 17 anni e si è suicidata lanciandosi in una strada dell’Ohio.
Prima del gesto disperato, Leelah ha programmato un post su Tumblr dove accusava i genitori di non aver mai accettato la sua condizione di transgender, ma di aver punito sempre duramente la sua natura.
A 14 anni ho saputo cosa volesse dire essere transgender. Dopo 10 anni di confusione ho finalmente capito chi fossi. Ho subito parlato con mia madre, che ha reagito in maniera molto negativa, dicendomi che era una fase, che non sarei mai stata una ragazza, che Dio non sbaglia, che io mi sbagliavo. Se state leggendo queste righe, per favore non parlate in questo modo ai vostri figli. Anche se siete cristiani o siete contro le persone transgender, non dite mai queste cose a qualcuno, specialmente ai vostri ragazzi.
Mia madre ha cominciato a portarmi dagli psicologi, ma unicamente dai terapeuti di fede cristiana (che sono molto faziosi), e così non ho mai potuto ottenere una terapia che potesse guarirmi dalla depressione. Ho soltanto incontrato persone molto religiose che mi ripetevano quanto fossi egoista e quanto mi sbagliassi e che avrei dovuto cercare aiuto in Dio.
A 16 anni ho compreso che i miei genitori non mi avrebbero mai accettato e che avrei dovuto aspettare fino ai 18 per cominciare la terapia di transizione. Questa percezione mi ha spezzato il cuore. Più aspetti, più risulta difficile cambiare sesso. Mi sentivo disperata, pensavo che avrei avuto un aspetto molto maschile per il resto della mia vita.
Riposerò in pace soltanto se un giorno le persone transgender non verranno trattate come sono stata trattata, se verranno trattate come esseri umani, con sentimenti veri e diritti umani. Dobbiamo insegnare la transessualità e gli orientamenti di genere a scuola, il prima possibile. La mia morte deve avere un significato. Il mio suicidio deve essere sommato al numero delle persone transgender che si tolgono la vita. Voglio che qualcuno guardi quel numero e dica “è davvero pazzesco” e faccia qualcosa per cambiare. Cambiate la società. Vi prego.
Foto | paigelfinch.tumblr