I film italiani che hanno vinto il Festival di Venezia

Venice Film Festival

Il 27 agosto si è aperta Venezia 71, la 71esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si svolge nello storico Palazzo del Cinema del Lido, sotto la direzione di Alberto Barbera.

Il festival di Venezia è il più antico del mondo. Infatti, la prima edizione del festival risale al 1932. Quest’anno ci sono tre film italiani in concorso – Anime Nere, Hungry Herts e Il Giovane Favoloso – e sono numerosi anche quelli che concorrono nella Sezione Orizzonti. Ma quali sono stati i film italiani che negli anni hanno vinto il prestigioso Leone D’Oro? E quanti in tutto?

L’Italia ha vinto 11 Leoni D’Oro ex aequo con la Francia; i film, elencati secondo un ordine cronologico, sono:

1. Giuletta e Romeo, di Renato Castellani (1954) con interpreti principali Laurence Harvey e Susan Shentall.L’opera di Castellani rispecchia fedelmente lo svolgersi degli avvenimenti del dramma shakespeariano.

2. La Grande Guerra di Mario Monicelli (1959) con Alberto Sordi e Vittorio Gassman. È considerato uno dei migliori film italiani sulla guerra e uno dei capolavori della storia del cinema. Vincitore del Leone D’Oro ex aequo con Il Generale della Rovere di Roberto  Rossellini, fu nominato all’ Oscar come miglior pellicola straniera. Si aggiudicò inoltre tre David di Donatello e due Nastri d’Argento. Ottenne un enorme successo anche all’estero, soprattutto in Francia.

3. Il Generale della Rovere di Roberto Rossellini (1959) con Vittorio De Sica. E’ realizzato su un soggetto di Indro Montanelli, dalla rielaborazione del quale prese forma l’omonimo romanzo.

4. Cronaca Familiare di Valerio Zurlini (1962), tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Vasco Pratolini, con Marcello Mastroianni e Jacques Perrin.

5. Le mani sulla città di Francesco Rosi (1963) con Rod Steiger. E’ un film che affronta un tema drammatico di impegno civile e di denuncia spietata contro corruzione e la speculazione edilizia degli anni sessanta.

6. Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni (1964), con Monica Vitti e Richard Harris. Il film racconta la storia di Giuliana, una moglie depressa e tormentata. La donna vive un senso di insoddisfazione e di inadeguatezza, che la spingono sulla’ orlo del suicidio, complici l’assenza del marito e l’alienazione di una modernità priva di significato autentico. Come nei tre precedenti film con Monica Vitti, questo nono film di Antonioni – il suo primo a colori – mostra come “la donna sia l’antenna più sensibile di una nevrosi comune nel contesto della società dei consumi e della natura inquinata”.

7. Vaghe stelle dell’Orsa di Luchino Visconti (1965), con Claudia Cardinale e Jean Sorel. Narra la storia di Sandra, che accompagnata dal marito Andrew, torna nella città natale di Volterra per donare al comune un parco da intitolare al padre, uno scienziato ebreo morto in un campo di concentramento. Il titolo è l’incipit di Le ricordanze, uno dei canti di Giacomo Leopardi.

8.La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo (1966), con Brahim Haggiag e Jean Martin. Il film ha acquisito valore di un’opera di testimonianza e di rivisitazione dei fatti storici contemporanei. La pellicola è interamente ambientata ad Algeri durante la guerra d’Algeria (1954-1962) ed è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare. Le musiche sono del maestro Ennio Morricone.

9. La leggenda del santo bevitore di Ermanno Olmi (1988) con Rutger Hauer. La pellicola è tratta dal racconto omonimo e autobiografico di Joseph Roth. Sotto i ponti della Senna uno sconosciuto benefattore dona ad Andreas Kartack, ex minatore senzatetto, 200 franchi. Andreas, che tiene al proprio onore, vuole sdebitarsi. Il distinto signore chiede, allora, che il “prestito” venga restituito alla Santa Teresa di Lisieux, a cui egli è devoto, indicando una chiesa in cui si trova la sua statua.
Per la parte principale fu contattato Robert de Niro, che però non si dimostrò convinto dal progetto.

10. Così ridevano di Gianni Amelio (1998) con Enrico Lo Verso e Francesco Giuffrida. Le vicende si svolgono nell’arco di sette anni (dal 1958 al 1964) in una Torino caratterizzata dalla discriminazione nei confronti dei meridionali. Il protagonista Giovanni, operaio siculo ed analfabeta, dopo aver raggiunto il fratello minore Pietro a Torino, cerca in tutti i modi di avviare quest’ultimo allo studio, affinché possa ottenere il diploma di maestro.

11. Sacro GRA di Gianfranco Rosi (2013) ed è stato il primo documentario ad aggiudicarsi il massimo riconoscimento nei settant’anni di storia del festival veneziano. Il film narra scene di vita reale che si svolgono lungo il Grande Raccordo Anulare, l’anello autostradale che circonda Roma. Il regista presenta la storia di persone comune, senza commenti esterni.

Foto | rai.it

Su Facebook anche le foto delle donne che allattano

I social network hanno ristretto l’uso delle foto che mostrano le nudità femminili ma le donne hanno avviato una protesta, anzi una social protesta all’insegna dell’hashtag #FreeTheNipple, che vuol dire “Liberate i capezzoli”. Adesso le donne che allattano possono pubblicare le loro foto con i bambini impegnati nella poppata.

Festival del cinema di Venezia, le star scelgono l’abito scuro

Opening Ceremony And 'Birdman' - Premiere - 71st Venice Film Festival

In questi giorni gli appassionati di moda non potranno farsi scappare neanche uno scatto rubato, una posa strategica o un sorriso malizioso delle star sul red carpet del Festival Del Cinema di Venezia. Noi oggi vi mostriamo due outfit che ci hanno piacevolmente colpite, il primo indossato da una celebrità nostrana, il secondo da una diva d’oltreoceano.

Venezia 71, torna la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

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Il 27 agosto si è aperta la 71esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il Festival cinematografico più antico del mondo che si svolge nello storico Palazzo del Cinema del Lido di Venezia, sotto la direzione di Alberto Barbera.

L’evento, che terminerà sabato 6 settembre, vede tre italiani in concorso: Mario Martone con Il Giovane Favoloso, interpretato da Elio Germano e Michele Riondino; Saverio Costanzo con Hungry Herts, che vede come protagonista Alba Rohrwacher; Francesco Munzi con Anime Nere, interpretato da Marco Leonardi e Peppino Mazzotta.

Il taglio del nastro è spettato ad Alejandro Iñárritu con il suo Birdman or The Unespected Virtue of Ignorance (in concorso), pellicola surreale che ha portato in laguna tanti volti noti, come Michael Keaton, Emma Stone, Zach Galifianakis, Edward Norton, Andrea Riseborough, Amy Ryan, e Naomi Watts.

Birdman racconta la storia di un ex stella del blockbuster hollywoodiano, che va a Broadway per cercare di salvare la sua carriera e reinventare la sua immagine con una pièce scritta, diretta e interpretata da lui stesso. Nei giorni che precedono la prima, però, l’attore combatte il suo ego e cerca di conciliare la famiglia, la carriera e se stesso.

Durante la seconda giornata di Venezia 71 è stato presentato il primo film italiano in concorso nella sezione Orizzonti: La vita oscena di Renato de Maria, con Isabella Ferrari, Clement Metayer e Roberto De Francesco, prodotto da Riccardo Scamarcio. La pellicola racconta la storia di un poeta adolescente Andrea, che assiste improvvisamente alla scomparsa della famiglia, prima della madre per un tumore e poi del padre. Andrea si perde e tocca il fondo, ma capisce che proprio la scrittura della sua storia in un nuovo libro, potrà salvarlo.

Tanti i film fuori concorso, come La Trattativa di Sabina Guzzanti, Italy in a day – Un giorno da italiani di Gabriele Salvatores, Huangjin shidai (The golden era) di Ann Hui scelto come film di chiusura della kermesse, e She’s funny that way di Peter Bogdanovich. Proprio quest’ultimo è stato proiettato il terzo giorno, con un’accoglienza molto calorosa sia in sala che in conferenza stanza. Il film racconta la storia di una escort, Isabella Patterson (Imogen Poots) il cui sogno è fare l’attrice e fatalmente incontra, per ragioni professionali, un regista di teatro Arnold Albertson (Owen Wilson) che le offre 30 mila dollari per cambiare vita e coronare il suo sogno.

Il periodo d’oro di Hollywood, quello dei film di John Ford, Ernest Lubitsch, Howard Hawks è finito. Non voglio mordere la mano che non mi dà da mangiare ma il cinema americano vive un periodo di decadenza, dove si fanno solo prequel, sequel, remake, fumettoni e cartoni animati. L’unica domanda che ci si fa è come fare 300 milioni di dollari il primo weekend.

Scherza così Bogdanovich in conferenza stampa, specificando che ha potuto realizzare il film grazie ai due produttori Wes Anderson e Noah Baumbach.

Cast di She’s funny that way

She’s funny that way _Peter Bogdanovich.

QUESTI I FILM PROIETTATI IN OGNI SEZIONE:

Concorso internazionale di lungometraggi in prima mondiale


THE CUT di Fatih Akin

EN DUVA SATT PÅ EN GREN OCH FUNDERADE PÅ TILLVARON (A PIGEON SAT ON A BRANCH REFLECTING ON EXISTENCE) di Roy Andersson

99 HOMES di Ramin Bahrani

GHESSEHA (TALES) di Rakhshan Bani E’temad

LA RANÇON DE LA GLOIRE di Xavier Beauvois

HUNGRY HEARTS di Saverio Costanzo

LE DERNIER COUP DE MARTEAU di Alix Delaporte

PASOLINI di Abel Ferrara

MANGLEHORN di David Gordon Green

BIRDMAN di Alejandro González Iñárritu (Film d’apertura)

3 COEURS di Benoît Jacquot

BELYE NOCHI POCHTALONA ALEKSEYA TRYAPITSYNA (THE POSTMAN’S WHITE NIGHTS) di Andrei Konchalovsky

IL GIOVANE FAVOLOSO di Mario Martone

SIVAS di Kaan Müjdeci

ANIME NERE di Francesco Munzi

GOOD KILL di Andrew Niccol

LOIN DES HOMMES di David Oelhoffen

THE LOOK OF SILENCE di Joshua Oppenheimer

NOBI (FIRES ON THE PLAIN) di Shinya Tsukamoto

CHUANGRU ZHE (RED AMNESIA) di Xiaoshuai Wang

 

Fuori Concorso:

WORDS WITH GODS di Guillermo Arriaga, Emir Kusturica, Amos Gitai, Mira Nair, Warwick Thornton, Hector Babenco, Bahman Ghobadi, Hideo Nakata, Álex De La Iglesia

SHE’S FUNNY THAT WAY di Peter Bogdanovich

QIN’ AI DE (DEAREST) di Peter Ho-Sun Chan

OLIVE KITTERIDGE di Lisa Cholodenko

BURYING THE EX di Joe Dante

PEREZ. di Edoardo De Angelis

LA ZUPPA DEL DEMONIO di Davide Ferrario

THE SOUND AND THE FURY di James Franco

TSILI di Amos Gitai

LA TRATTATIVA di Sabina Guzzanti

HUANGJIN SHIDAI (THE GOLDEN ERA) di Ann Hui (Film di chiusura)

HWAJANG (MAKE-UP) di Kwontaek Im

THE HUMBLING di Barry Levinson

O VELHO DO RESTELO (THE OLD MAN OF BELEM) di Manoel De Oliveira

ITALY IN A DAY – UN GIORNO DA ITALIANI di Gabriele Salvatores

IM KELLER (IN THE BASEMENT) di Ulrich Seidl

THE BOXTROLLS di Anthony Stacchi E Annable Graham

NYMPHOMANIAC VOLUME II (LONG VERSION) DIRECTOR’S CUT di Lars Von Trier

 

Orizzonti:

THEEB di Naji Abu Nowar

KREDITIS LIMITI (LINE OF CREDIT) di Salome Alexi

SENZA NESSUNA PIETÀ di Michele Alhaique

CYMBELINE di Michael Almereyda

LA BAMBINA (BACHE) di Ali Asgari

IO STO CON LA SPOSA di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry

LIFT YOU UP di Ramin Bahrani

FERDINAND KNAPP di Andrea Baldini

DA SHU (GREAT HEAT) di Tao Chen

LA VITA OSCENA di Renato De Maria

NEAR DEATH EXPERIENCE di Benoît Delépine, Gustave Kervern

RÉALITÉ di Quentin Dupieux

ICH SEH / ICH SEH (GOODNIGHT MOMMY) di Veronika Franz, Severin Fiala

MADEMOISELLE di Guillame Gouix

CASTILLO Y EL ARMADO di Pedro Harres

JAYUEUI ONDUK (HILL OF FREEDOM) di Sangsoo Hong

BYPASS di Duane Hopkins

PAT – LEHEM (DAILY BREAD) di Idan Hubel

THE PRESIDENT di Mohsen Makhmalbaf (Film d’apertura)

YOUR RIGHT MIND di Ami Canaan Mann

BELLUSCONE, UNA STORIA SICILIANA di Franco Maresco

L’ATTESA DEL MAGGIO di Simone Massi

NABAT di Elchin Musaoglu

3/105 di Avelina Prat, Diego Opazo

HEAVEN KNOWS WHAT di Josh Safdie, Ben Safdie

MARYAM di Sidi Saleh

ARTA (ART) di Adrian Sitaru

TAKVA SU PRAVILA (THESE ARE THE RULES) di Ognjen Svilicic

ERA APOCRYPHA di Brendan Sweeny

COURT di Chaitanya Tamhane

CAMS di Carl-Johan Westregård

FI AL WAQT AL DAE’A (IN OVERTIME) di Ramin Yasin

 

Foto| Getty images, Labiennale.com

The expose project, la bellezza imperfetta secondo Liora K e Jes Baker

projectOltre ad essere opinabile ed relativa, la bellezza è imperfetta. Se ne sono accorte finalmente anche le donne, da decenni, per non dire da secoli, vessate da immagini di corpi che avevano la pretesa di incarnare indecifrabili e, ahimè per molte, irraggiungibili canoni di bellezza. A sdoganare la bellezza femminile in tutta la sua imperfezione c’è voluto lo sguardo di una donna, anche di due donne autrici del progetto The expose project.

Rolto, la stampante portatile in stile vintage per iphone

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Avete sempre sognato di stampare le vostre note salvate sull’iphone? Desiderate appendere sul frigo una ricetta scovata online tramite qualche app di cucina?  Rolto, l’idea che rivoluziona l’utilizzo dello smartphone, renderà possibile tutto questo in maniera pratica e veloce!

Mark Bustos, il parrucchiere dei clochard di New York

Mark Bustos

Mark Bustos è un giovane parrucchiere di New York che lavora sei giorni a settimana in un salone della Grande Mela.

La domenica è il suo unico giorno libero, ma non lo prende di riposo. Ogni domenica mattina dal 2012,  infatti, Mark gira per le strade della sua città con una valigetta da lavoro per fare i capelli ai clochard che incontra per caso. Dopo aver offerto la sua prestazione, fa accomodare i clienti su uno sgabello che porta dietro con sé e inizia il lavoro, mentre la sua fidanzata provvede al pranzo dei clienti.

Ogni domenica Mark effettua mediamente sei tagli, e molto spesso condivide i lavori sul suo profilo Instagram. A tutti quelli che gli domandano il perché di questo comportamento, Bustos risponde “Perché ogni vita umana ha lo stesso valore”.

Tra tutti i clienti avuti in questi due anni di attività, l’uomo che ricorda con maggior affetto è Jemar Banks.

“Dopo avergli offerto qualcosa da mangiare, durante il taglio non disse quasi una parola, ma quando alla fine gli porsi uno specchio per vedere il risultato la prima cosa che disse fu: ‘Conosci qualcuno che offre lavoro?”.

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Fonte| huffingtonpost.it

Foto| Mark Bustos instagram