Frigorifero vuoto? Poche idee in mente? Se dovete prepare una cena veloce, un pranzo improvviso o semplicemente non siete dei maghi tra i fornelli, abbiamo scovato per voi 3 app niente male! Vi aiuteranno in 3 differenti situazioni per preparare una cenetta con i fiocchi se non sapete cosa mangiare e cucinare!
Società
Società e cultura, uno sguardo contemporaneo sul mondo che ci circonda, un punto di vista critico espresso attraverso notizie, approfondimenti, gallerie fotografiche e video.
Gioco d’azzardo, una malattia che va studiata e curata
Una delle piaghe della nostra società è il gioco d’azzardo. Non esistono mezzi termini per descrivere il danno economico, sociale e morale che sta affliggendo al nostro Paese. Famiglie al lastrico, vite spezzate e l’impotenza di chi come me osserva queste persone abbandonate a falsi sogni e vere malattie, negli angoli bui dei locali.
Le casalinghe preferiscono il gratta e vinci, gli anziani il bingo, i giovani e gli adulti slot e videolottery. E su alcuni di questi giochi c’è anche l’interesse di chi ricicla denaro sporco: le mafie.
Matteo Iori, presidente di Conagga (Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo), ha affermato che: “per aiutare i 250mila giocatori patologici e evitare che altri 600 problematici diventino, a loro volta, dei malati, sarebbe utile capire come ciascun gioco riesca ad essere più seduttivo su una categoria rispetto a un’altra; e come siano differenti i meccanismi che portano alla dipendenza. In questo modo, gli interventi normativi in materia potrebbero essere più efficaci”.
Proprio inseguendo questo obiettivo che lo scorso 7 luglio si è tenuto il seminario “C’è gioco e gioco”, alle Acli di Milano, durante il quale sono stati confrontati per la prima volta i dati delle ricerche del Cnr – che hanno analizzato le dipendenze degli italiani – e l’esperienza del Sert (servizi ASL che curano le dipendenze) per capire a fondo il fenomeno e quali le possibili strategie da adottare.
Speriamo che il confronto di tanti esperti porti maggiore attenzione su questi amari problemi e permetta l’adozione di mezzi di contrasto di tale dipendenza patologica nella nostra società.
Foto| Thinkstock
Maria Luisa Spaziani, l’ultima grande poetessa italiana
Maria Luisa Spaziani, l’ultima grande poetessa italiana, è scomparsa a Roma all’età di 91 anni lo scorso 30 giugno.
Nasce a Torino il 7 dicembre del 1922. Suo padre è un industriale dolciario e la famiglia è benestante. A diciannove anni, ancora non laureata in Lingue, dirige una piccola rivista – Il Girasole che poi cambierà nome in Il Dado – che le consente di entrare in contatto con Umberto Saba, Sandro Penna, Leonardo Sinisgalli, dei quali pubblica numerosi inediti. Discute la tesi in letteratura francese con Ferdinando Neri su Marcel Proust. Fa diversi soggiorni a Parigi – che considera come una seconda casa – prima di vivere a Milano e poi stabilirsi a Roma.
Nel 1949 conosce Eugenio Montale durante una conferenza del poeta al Teatro Carignano di Torino, incontro che fa nascere tra i due un sodalizio intellettuale e una strettissima amicizia, testimoniata da 360 lettere del poeta e dal volume di scritti autobiografici della stessa Spaziani ”Montale e la Volpe” uscito nel 2011. Il rapporto con Montale diviene, però, una forte passione, nonostante il fidanzamento della Spaziani con Elémire Zolla, con cui sarà sposata dal 1958 al 1960.
C’era una forte suggestione da parte mia. Quanto a lui (Eugenio Montale) credo, fosse ben più coinvolto. E comunque la nostra fu una forma di unione che non saprei definire», ha detto un anno fa in un’intervista su Repubblica, aggiungendo: «Tutti e tre sapevamo. E il saperlo non creò complicazioni. Almeno fino al momento in cui decisi di trasferirmi a Roma per raggiungere Zolla. Eugenio si disperò. Cominciò a dire che gli avevo rovinato la vita. Ma lui era legatissimo alla “Mosca”, il soprannome che aveva dato a Drusilla Tanzi.
Nel 1954 esce per Mondadori, nella prestigiosa collana «Lo Specchio», Le acque del Sabato. Nel 1959 pubblica l’originale raccolta Luna lombarda, a cui fa seguito l’assunzione come docente dell’Università di Messina.
Sempre più numerose le pubblicazioni negli anni: L’occhio del ciclone (1970), Transito con catene (1977), Geometria del disordine (1981 – Premio Viareggio), I fasti dell’ortica (1996), La luna è già alta (2006), per citare i titoli principali. Non bisogna dimenticare i testi drammaturgici, i saggi di letteratura francese (dedicati tra l’altro a Proust, Ronsard e Racine, tante traduzioni dal francese, di classici, ma soprattutto di letteratura contemporanea, da Toulet alla Yourcenar, da Gide a Tournier) e il poema teatrale Giovanna d’Arco del 1990.
Nel 2002 pubblica una raccolta di poesie d’amore La traversata dell’oasi in cui ripropone versi vecchi e nuovi legati alle sue esperienze sentimentali di anni diversi.
Diventerà una presenza fondamentale della vita culturale italiana. Dal 1982 prende l’incarico di presidente – dopo averlo fondato nel 1978 – del Centro Internazionale Eugenio Montale (ora Universitas Montaliana) e del Premio Montale di poesia.
Candidata due volte al Nobel per la Letteratura, nel 2012 è coronata, al compimento dei suoi novant’anni, dai prestigiosi “Meridiani” di Mondadori, curato da Paolo Lagazzi.
Maria Luisa Spaziani è un artista fondamentale per le relazioni intellettuali di tutto il mondo: da Montale a Ezra Pound, da Pablo Picasso a Ingeborg Bachmann, da Jorge Luis Borges a Vasco Pratolini. Lei è stata un punto di riferimento per tutti.
Il critico Luigi Baldacci parla nei suoi confronti di “una poesia con la coscienza di dire cose brucianti e private e di poterle dire solo attraverso un materiale di riporto, attraverso cioè il recupero di un linguaggio che, mentre dà compiuta espressione al sentimento, lo proietta come riverbero su un cielo lontano: quello di una classicità godibile di per se stessa, prima che per il messaggio”.
Una voce altissima del Nostro Novecento che mancherà a tutti.
Foto| improntalaquila.org
Single è bello. 10 buoni motivi per esserlo
Chi è stata lasciata prima dell’estate alzi la mano. Chi ha un’amica che è stata lasciata prima dell’estate pure. Ecco, siamo un esercito.
Siete nel cuore della fase blue jasmine, quel momento in cui vi interrogate sulle cause dell’abbandono e sulle cause delle cause della terza che vi ha rubato l’uomo.
Ho deciso così di allietarvi l’uscita dal tunnel blue jasmine, stilando i dieci buoni motivi per essere single. Non abbattetevi perché quando prenderete consapevolezza della nuova condizione, vivrete il momento più spensierato della vostra esistenza
1. PIU’ SOLDI:
fine regali, fine risparmi per le vacanze insieme, fine miliardi spesi in biglietti del treno se la storia è a distanza. Sarete di nuovo ricche!
2. SESSO DA CAMPIONI:
diciamolo, dopo un po’ il sesso di coppia è monotono e passa davvero in secondo piano. Vuoi mettere quelle forti passioni nate per caso? Breve ed intense prestazioni da oscar, che ti fanno capire il senso di tutto il patrimonio speso mensilmente per la ceretta integrale.
3. LAVORO MIGLIORE:
secondo uno studio della CNN, le multinazionali assumono maggiormente chi è single . Per semplificare: quando tornate sul mercato, ci tornate in tutti i sensi.
4. SONNO MIGLIORE:
il vostro EX (iniziate a chiamarlo così perché fa parte della terapia) russava o si muoveva come un mulo. No, non ho dati ISTAT alla mano ma sono certa di questo e odio essere contraddetta. Sonno migliore vuol dire pelle migliore, quindi “ma come solo 30 anni? Sembri una ventenne!
5. MENO ALCOL:
L’acqua fa male e l’alcol fa ingrassare. Molte volte siete state costrette a ripiegare sulla’ alcol, perché il vostro ex vi trascinava a delle tipiche serate disagio (leggi pure “serate con i suoi ex colleghi universitari.
6. PIU’ TEMPO PER AMICI:
finalmente tornerete a ridere con i vostri amici e a condividere ogni momento con loro, dopo un lungo periodo di allontanamento dipeso dalla vostra relazione. Infatti, il vostro ex odiava le amiche di sempre, perché le trovava un po’ banali e rustiche.
7. DIETA:
Siete sul mercato e volete presentarvi nella forma perfetta, quindi fuori i libri di Dukan, Tisanoreica e chi più ne ha più ne metta.
8. FILM POLPETTONI:
finalmente potrete organizzare quelle belle maratone cinematografiche sul Neorealismo.
9. ZERO ANSIA ORARIO WHATSAPP:
si ricollega al punto 4. Potrete dormire meglio senza dovervi svegliare nel cuore della notte per controllare l’orario su whatsapp della sua ultima connessione e di quella di presunte gatte morte del vostro gruppo di amici.
10. ‘QUELLO E’ BONO COME POCHI’ :
ritroverete quelle belle esternazioni sincere e non vi sentirete più in colpa pronunciandole.
Quindi, usciamo o no dal periodo Blue Jasmine? Lì fuori c’è un mondo pieno di “boni come pochi” che vi aspetta.
Foto | Pinkpopcorn.it
Shakira incinta di un secondo bebè?
Non solo Kate Middleton, anche Shakira dovrebbe essere in dolce attesa: la cantante colombiana non ha ancora nè confermato nè smentito la notizia, ma c’è chi sostiene che sia già al terzo mese di gravidanza.
L’Italia patriarcale blocca la legge sul cognome della madre
Avere un nome e un cognome è un diritto stabilito dalla legge italiana. Il diritto al nome, per l’esattezza, è sancito dall’articolo 6 del Codice Civile, mentre è l’articolo 262 che parla del cognome. In questo caso si spiega che il figlio naturale assume il cognome del genitore che lo ha riconosciuto per primo. Se il riconoscimento è fatto contemporaneamente da entrambi i genitori, il figlio assume il cognome del padre.
Marie Claire Italia dedica la sua copertina alle rainbow family
Tasha Tilberg è una modella canadese, nata il 23 luglio del 1979. Marie Claire Italia ha deciso di dedicare proprio a lei la sua cover del mese di Agosto a lei e alla sua famiglia, nuova, diversa, che veste i colori dell’arcobaleno.
Tutte le donne dei campioni del mondo, calciatori e signore a festeggiare! – Foto
La moglie di un calciatore, in genere, non passa mai inosservata, soprattutto se il calciatore è estremamente bello e se sceglie tra le più belle donne del pianeta, quella con cui mettere su famiglia.