#SunburnArt, quando scottarsi al sole fa tendenza

#SunburnArt

#SunburnArt è il nuovo trend che spopola sui social network e sulle spiagge dell’estate 2015. Suscita anche non poche polemiche per la pericolosità di questo nuovo gioco di cui purtroppo non sempre si comprendono le possibili conseguenze. Di cosa si tratta? Di tatuaggi di sole, letteralmente creati attraverso una scottatura.

Chi pratica la cosiddetta sunburn art si spalma una crema solare a protezione altissima o con schermo fisico totale solo su una porzione di pelle, ricreando una scritta oppure un disegno. Il resto della pelle resta esposta al sole senza protezione. La differenza di abbronzatura tra le parte protetta e quella non protetta determina l’apparire del tatuaggio.

Subito è partito l’allarme perché l’esposizione ai raggi UV senza un’adeguata protezione espone al rischio di tumori della pelle, addirittura fino all’80% in più rispetto a chi si protegge con un fattore alto e le possibilità raddoppiano nel caso di persone che hanno già subito delle scottature. Per non parlare dell’invecchiamento precoce della pelle che i raggi UV, com’è noto, danneggiano.

La Skin Cancer Foundation ha avvisato che procurarsi una scottattura non può e non deve essere un gioco da prendere alla leggera per i seri danni che si possono provocare sia a breve che a lungo termine. Quelli a lungo termine, che non vediamo nell’imediatezza, sono ben più seri e gravi di un po’ di pelle che si stacca sotto la doccia e di quella sgradevole sensazione di bruciore nei giorni seguenti la bravata.

La diffusione del tag sta facendo il suo consueto corso sui social network ma contemporaneamente da più parti si levano proteste e avvertimenti. Ma davvero vale la pena rischiare la salute per sfoggiare la tendenza dell’estate? La risposta è un deciso no.

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