Donne, più belle se non c’è cortisolo

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Qual è il segreto per avere un viso attraente e rilassato? Secondo uno studio condotto dall’Università di Turku e pubblicato sulla rivista della Royal Society, il segreto è nel cortisolo. Una scarsa presenza di quest’ ormone ci permette di avere un viso più bello, oltre a renderci più fertili.

Il dottore Markus Rantala, che ha diretto la ricerca e principale autore dello studio, ha commentato così il risultato: «E’ interessante notare che l’attrattiva del viso è stata correlata negativamente con i livelli nel sangue dell’ormone dello stress cortisolo, suggerendo che questo riduce attrattiva nelle donne. Ciò supporta i risultati di precedenti studi sui volti maschili che mostrano il cortisolo essere inversamente proporzionale alla attrattività del viso. Ciò è stato interpretato come un mediatore di condizione dipendente dagli indizi sul volto come per esempio la salute, o come segnale della capacità di far fronte ai fattori di stress».

Quindi, il vero segreto di bellezza sarebbe custodito nella filosofia del “no stress”. Bisognerebbe allontanare, per quanto possibile, ogni causa di stress per evitare affaticamento e turbamenti emotivi. Mettendoci al riparo dalla produzione di cortisolo, potremmo addirittura essere più attraenti.

Fonte | La Stampa

Foto | 2M media X Shutterstock

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Femoji, le emoji femministe di Makers

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Di recente la Apple ha inserito le nuove emoji aggiornate ai tempi moderni con le rappresentazioni delle diverse etnie e le famiglie con coppie dello stesso sesso. Una mossa che è stata molto chiacchierata, ma quasi sempre in positivo per la scelta di eliminare ogni discriminazione anche dalle emoticon sui telefoni cellulari. Oggi scopriamo una provocazione lanciata da Makers: una collezione di emoji al femminile, anzi più precisamente femministe e definite femoji.

La collezione di emoji femminili di Apple infatti è rimasta limitata a pochissime emoticon, che gli ideatori delle nuove femoji considerano svilenti per le donne. Si tratta infatti di spose, principesse, ballerine, ragazze che si tagliano i capelli o che indossano un costume da coniglietta. Le emoticon maschili disponibili sullo smartphone invece sono molte di più e rappresentano un universo molto più variegato: ci sono poliziotti, operai, personaggi che praticano sport.

Le femoji di Makers rappresentano l’alternativa femminista alle emoticon donna esistenti, spiegano dal team che ha messo a punto il progetto provocatorio per invitare la Apple ad un prossimo aggiornamento più inclusivo.

Tra i personaggi raffigurati ci sono Lena Dunham, considerata la voce delle trentenni di oggi, ma anche la trasgressiva Taylor Swift, Oprah Winfrey e Beyoncé in rappresentanza delle donne dalla pelle scura, il giudice della corte suprema americana Ruth Bader Ginsberg che si è occupata per tutta la sua carriera di diritti delle donne e parità dei sessi. E ancora Ellen DeGeneres, il primo capo della polizia donna in Florida Val Demings, l’astronauta afro-americana Mae Jemison.

Le reazioni della Rete sono come sempre disparate e vanno da grandi consensi e applausi per questa provocazione fino alla condanna decisa da parte di chi ritiene che le femoji siano una presa in giro dei veri valori del femminismo e della lotta per la parità.

donna piu vecchia del mondo

La donna più anziana del mondo ha 116 anni

la donna più anziana del mondo

La donna più anziana del mondo ha 116 anni, li ha compiuti il mese scorso e si chiama Jeralean Talley. È di Inkster, in Michigan, e ha preso il posto della precedente detentrice dell’insolito titolo di longevità, Getrude Weaver, scomparsa lo scorso Aprile alla stessa età.

Questa donna ha attraversato scorci di tre secoli, dal diciannovesimo al ventunesimo, vivendo per intero il Novecento, le due guerre mondiali, la grande depressione americana, i movimenti per i diritti civili e tutte le rivoluzioni industriali, politiche, sociali e digitali del nostro tempo.

Che le donne siano in media più longeve degli uomini è un fatto noto, più sorprendente ci sembra invece che il primato di longevità spetti ad una donna americana. Non è il popolo della Terra più noto per uno stile di vita sano e il segreto di lunga vita tradizionalmente viene stato attribuito alle popolazioni orientali.

Che il suo segreto stia nel sorriso? La figlia Thelma racconta: “Mia madre mi ha detto che quando qualcuno ti offre qualcosa – anche se non ne hai bisogno o non è ciò che volevi – devi accoglierlo con un sorriso.” Ci sembra uno stile di vita degno di ammirazione, oltre che un ottimo consiglio per affrontare la vita che quando si fa lunga, anzi lunghissima, può diventare anche pesante da sostenere. Un sorriso forse può fare davvero la differenza.

Jeralean dimostra che la sua tecnica funziona e considera “ogni giorno come un dono” secondo quanto ha dichiarato al Detroit News che l’ha intervistata. Ha confidato anche di amare la pesca e il bowling, di andare regolarmente in chiesa, di cucire ancora con le proprie mani e di essere ghiottissima di torte. Ed ecco un altro dei suoi segreti: fare ciò che ci piace e ci fa stare bene. Un suggerimento che appare banale ma in tutta coscienza quante di noi possono affermare di avere in cima alla scala delle priorità i piccoli piaceri prima dei troppi doveri?

Anastasia Volochkova

Anastasia Volochkova, licenziata dal Bolshoi perché grassa, torna a danzare

Anastasia Volochkova

Si parla così tanto di corpi femminili sfruttati dalla pubblicità e di modelle troppo magre, ci si indigna e ci si domanda se sia ancora accettabile nella società odierna, eppure raramente ci si accorge di quanto accade dietro le quinte, lontano da passerelle e riflettori.

È il caso di tutti quei mestieri che si basano proprio sull’uso del corpo e che impongono spesso non solo la necessaria disciplina fisica ma anche una forma esasperata che rischia di rasentare l’anoressia. È il caso delle ballerine e per un pelo non è stato anche quello di Anastasia Volochkova.

Anastasia era la prima ballerina del Bolshoi di Mosca, lo storico e acclamato balletto classico che nel mondo viene considerato uno dei più grandi, se non il migliore in assoluto. Nel 2003 l’artista era stata licenziata in tronco per colpa di un fisico troppo “pesante per una ballerina” e “difficile da sollevare.” Anastasia aveva trascinato il balletto in tribunale e aveva riavuto il lavoro ma dopo il 2004 non era più stata inclusa in alcuna produzione della compagnia.

Questi i fatti, fino a poco tempo fa. Oggi Anastasia ha lasciato la danza e si è messa alle spalle le amarezze di un mondo che tutti riconoscono come duro ma che in pochi ammettono possa essere anche molto pericoloso, specialmente per le giovanissime.

Adesso fa la modella e l’attrice, è tornata a studiare, ha conseguito un master in economia. Ma il primo amore non si scorda mai e sul proprio account Instagram mostra ancora le sue doti di flessibilità ed eleganza a dispetto di un peso che non appare miminamente eccessivo, né sgraziato.

Photo Credits |Instagram

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ritirato lo spot miu miu

Ritirato lo spot Miu Miu accusato di sessualizzare una bambina

ritirato lo spot miu miu

È stato ritirato lo spot Miu Miu accusato di sessualizzare una bambina proponendo un’immagine che l’autorità della vigilanza pubblicitaria inglese ha bollato come offensiva.

La maison Prada ha risposto spiegando che la campagna pubblicitaria non è stata “concepita per essere sessualmente evocativa” e la redazione della rivista patinata Vogue si è schierata dal suo fianco spiegando che lo spot era destinato ad un pubblico educato al messaggio fotografico sofisticato.

L’Advertising Standards Authority però non ha sentito ragioni: la modella Mia Goth fotografata attraverso lo spiraglio di una porta sembra una bambina che veste da adulta con abiti larghi e trucco appena accennato, aria innocente e bocca socchiusa su un letto leggermente disfatto.

Secondo l’ASA lo spot induce a pensare ad una bambina come oggetto sessuale benché la modella sia ventiduenne e la casa di moda abbia spiegato che non era sua intenzione trasmettere un messaggio anche solo velatamente sessualizzato.

Tutto ciò è accaduto in Inghilterra che nei giorni scorsi è stata al centro di un’altra vicenda relativa ad una pubblicità giudicata umiliante per le donne. Dal canto suo Prada aveva già vissuto una disavventura simile nel 2011 quando aveva fotografato la quattordicenne Hailee Steinfeld in lacrime su binari ferroviari.

Inevitabili le riflessioni sulla percezione di certe pubblicità, sul messaggio esplicito e intenzionale e su quello che invece viene recepito e probabilmente sovrapposto dall’osservatore. Ultimamente i casi che suscitano clamore sembrano moltiplicarsi.

L’opinione pubblica si divide tra chi paventa l’arrivo di un eccessivo moralismo e chi invece si rallegra per la maggiore attenzione ad una questione vissuta come un vero e proprio problema relativo alla percezione stessa della donna. Lo abbiamo scoperto anche con le reazioni che ha suscitato lo spot inglese con la modella pronta per la spiaggia in bikini giallo.