Scatta la legge anti-anoressia per le modelle in Francia che dovranno obbligatoriamente esibire ogni due anni un certificato medico che attesti il loro stato di salute e la compatibilità con il mestiere della passerelle (con la specifica dell’indice di massa corporea (BMI), ovvero il rapporto tra peso e altezza). La decisione fa scalpore e mira senza mezze misure a combattere i disturbi alimentari così tanto frequenti nel mondo della moda.
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Sabina Karlsson: di curve, lentiggini e vera bellezza
Fisico generoso, viso spolverato di lentiggini, non aderisce al canone di bellezza dominante ma bellezza sprizza da tutti i pori: si chiama Sabina Karlsson ed è la modella che stavamo aspettando. Con i suoi capelli rossi e ricci e un girovita taglia 46, è la dimostrazione che la diversità caratterizza le donne prima ancora dell’adesione ad un ideale di bellezza univoco e che spesso appare finto e irraggiunbile.
Sabina Karlsson non ha mai avuto il fisico da modella e per aderire alle richieste del mercato e realizzare il suo desiderio si allenava tre volte al giorno, si imponeva mille rinunce e in definitiva rinnegava se stessa. Finché non ha smesso. Lo ha raccontato a InStyle:
“Era una continua guerra tra me e il mio corpo. Dopo un po’ ne ho avuto abbastanza. Mi allenavo tre volte al giorno e vivevo a dieta stretta. Finché non ho detto basta.”
L’accettazione del suo corpo ha portato una nuova consapevolezza insieme ad una taglia diversa, quella naturale. Inizialmente pensava che questo cambiamento avrebbe determinato la fine della sua carriera ma così non è stato.
Sabina è diventata una stella su Instagram, ha firmato numerosi contratti e soprattutto è tornata a sorridere e ad essere felice e soddisfatta di sé. La sua consapevolezza è contagiosa e sui suoi social pubblica immagini che la mostrano sicura di sé e splendida nonostante ciò che il mondo della moda e della bellezza definirebbe difetti ma che sono solo caratteristiche fisiche che fanno di Sabina la donna che è e non un manichino identico a decine di altri.
L’exploit delle modelle non tradizionali, spesso curvy, va di pari passi con la maggiore attenzione della moda a segmenti di mercato che rispondono a esigenze di donne reali. È la moda a doversi adattare alle donne e non viceversa. Anche se ancora il messaggio non è stato recepito a tutti i livelli. Alcuni segnali però ci sembrano incoraggianti.
Le modelle con le cicatrici di Other Stories
La pubblicità si affanna in ogni modo per negarlo, le riviste di moda spesso ne seguono l’esempio in nome di un ideale di bellezza tanto patinato da diventare artificioso, di sicuro non naturale. Eppure a renderci uniche sono proprio le nostre imperfezioni.
Lo afferma con decisione il brand & Other Stories che ha scelto per la sua ultima pubblicità di lingerie modelle con le cicatrici e altri difetti più o meno manifesti, senza darsi pena di nasconderli ma anzi mostrandoli senza interventi.
Parliamo di difetti ma solo se usiamo la terminologia di chi ha fatto del fotoritocco il proprio strumento d’elezione, naturalmente. In verità non sono altro che normali segni che tutte noi portiamo sul corpo, per circostanze di vita o semplicemente per scelta. Ci sono cicatrici, segni di nascita, macchie della pelle, peli non depilati, tatuaggi e rotolini. Esibiti con completa nonchalance.
Il risultato, se paragonato alle statuarie modelle senza macchia che ci guardano dall’alto in basso da molti cartelloni pubblicitari, appare persino povero, decisamente sotto tono. Il punto è che dobbiamo cambiare prospettiva, non considerare come termine di paragone le modelle ritoccate ma noi stesse, le donne vere che di fatto indossano i capi proposti dalle pubblicità.
Si sprecano già le polemiche, naturalmente, tra chi immancabilmente taccia questa scelta come una furba mossa pubblicitaria e chi più prosaicamente e meno complottisticamente ritiene che le foto siano solo brutte. A noi sembra che abbiano qualcosa di importante da dire riguardo alla percezione del corpo della donna nella nostra società fin troppo abituata all’artificio.
E se ci abituassimo a considerare bella la normalità? Sono normali anche le modelle scelte per gli scatti. Si tratta della blogger e yogi Helin Honung, della violoncellista Kelsey Lu McJunkins e della copywriter Ida Lagerfelt, tutte fotografate da Hedvig Jenning.
Dolce& Gabbana cercano modelle per #dgwomenlovemakeup
Il vostro sogno è essere protagoniste di una pubblicità? Ecco l’occasione che fa per voi. Dolce& Gabbana reclutano modelle non professioniste per la campagna #dgwomenlovemakeup, in vista della nuova linea autunnale di make up 2015. Non si tratta di un casting con tanto di photobook a disposizione, ma di semplici scatti che finiscono dritti dritti su Instagram: gli scatti delle testimonial prescelte saranno pubblicati sull’account ufficiale di Dolce& Gabbana con i prodotti utilizzati.
Come partecipare?
Modelle di Victoria’s Secret troppo magre, parola di plus size
Le modelle di Victoria’s Secret sono troppo magre, è il reciso giudizio di Denise Bidot, premiata modella curvy che ha deciso di sfruttare la propria popolarità per lanciare un messaggio forte e chiaro: basta con i modelli di bellezza al limite del malato.
Le taglie già striminzite delle modelle di lingerie diventano sempre più piccole e non sono poche le modelle del marchio americano che hanno ammesso di sottoporsi a diete speciali e lunghe sedute in palestra all’avvicinarsi della sfilata.
Gli angeli di Victoria’s Secret sono splendide come essere ultra-terreni ma possono davvero rappresentare un ideale di bellezza a cui tendere? No, ne è sicura Denise che afferma con decisione:
“Dovrebbero dare il buon esempio e includere modelle dalle taglie forti. Sarebbe una decisa presa di posizione da parte di Victoria’s Secret soprattutto perché per via delle mie curve non ho mai potuto comprare nulla da loro. Non entro nella maggior parte dei loro capi!”
I toni potrebbero sembrare quelli di una rivalsa da parte di chi non ha accesso ad un vasto segmento di mercato ma al tempo stesso dobbiamo ammettere che la maggioranza delle donne normali ha le curve e non può sfoggiare un fisico taglia 38. Daltro canto è vero che il bombardamento pubblicitario di un certo tipo di bellezza emaciata induce spesso frotte di donne a desiderarlo ardentemente.
“Dovrebbero fare in modo da farci sentire accolte, farci capire che siamo accettate”– continua la Bidot – “Sarebbe come dire a noi modelle taglie forti che siamo bellissime e che le donne vanno amate e apprezzate a prescindere dalla taglia che indossano.”
La modella plus size Tess Holliday risponde alle critiche
Una valanga di critiche alla modella plus size Tess Holliday non sono servite che a provocare una pronta risposta da parte sua che ha messo a tacere tutte le polemiche con eleganza e garbo.
Lei è la modella che Vogue Italia ha definito la migliore della categoria curvy ed è curvy per davvero, perché non porta la 42 – una taglia che da troppi viene già considerata al limite dei canoni di bellezza condivisi e imposti dalla società (o forse è meglio dire dalla pubblicità).
Sulla Rete più di un hater l’ha criticata, accusandola di far passare un messaggio altrettanto negativo di quello delle modelle troppo magre: grasso non può essere bello perché non è sano, dice qualcuno, ma con toni molto meno educati di così. Aggiungendo un accenno non troppo vago ai costi della sanità per la cura dell’obesità.
Fin qui, ma ricorrendo a modi più cortesi, si può condividere il succo del discorso. È anche vero che è sempre troppo facile cadere negli eccessi: non è sano essere troppo magre come non è sano avere troppi chili di troppo, perché ciò influisce sulla salute ben prima e ben più che sull’aspetto estetico.
Il problema, come sempre, è che online si fa presto ad esagerare, protetti da un monitor. Gli insulti veri e propri si sono sprecati, con toni molto feroci e nessuna sensibilità. Tess però ha risposto da vera signora:
“Cari critici: prendere in giro il mio corpo non vi renderà persone migliori. Non riempirà mai il vuoto che sentite dentro di voi né i problemi che avete con la vostra immagine riflessa nello specchio. Il problema vero non è che io sono grassa, o che io porti la taglia che porto, è invece che voi siete spaventati di vedere qualcuno che è felice E grasso. Non ho bisogno di essere “aggiustata” perché non sono io ad essere rotta. La storia ha dimostrato che l’odio non è mai la risposta… Chiudete la vostra bocca e aprite il vostro cuore.”
Ci scappa un applauso, ma anche una riflessione. Perché ci spaventa, o se non altro ci destabilizza, vedere che qualcuno è in grado di accettarsi e di fare un punto di forza di ciò che per molti è solo un difetto? Per fortuna esistono persone come Tess che sanno, con gentilezza e serenità, farci vedere che si può essere non solo contente di se stesse ma anche felici e bellissime pur senza aderire alle tendenze dominanti.
Photo Credits | Instagram/Tess Holliday
21 modelle senza trucco su Instagram
Anche le modelle cedono alla moda del momento e scelgono di mostrarsi senza filtri e senza inganno su Instagram. Se è vero che da una parte le modelle sono per definizione belle di natura e hanno fatto della loro bellezza il loro lavoro, è anche vero che mostrarsi senza trucco potrebbe essere controproducente svelando qualche normale difettuccio e allontanando un’aurea di perfezione. Ma allora per una modella è più facile o più difficile mettersi in gioco mostrando il proprio volto senza make up? Poco conta per le 21 modelle, più o meno famose, della gallery che si sono mostrare al naturale fra scatti al mare o in totale relax.
Modelle troppo magre: legge aggirata
Fatta la legge, trovato l’inganno si usa dire su italico suolo ma a quanto pare anche in Francia se la cavano bene con l’abilità di aggirare le norme di legge. Non per nulla i francesi si dicono cugini degli italiani. Parliamo della recente legge promulgata per combattere l’anoressia e i messaggi scorretti che partono dalle passerelle e dalle modelle magrissime.
All’inizio del mese in Francia è stata approvata una legge contro le modelle troppo magre che impone alle agenzie di casting di verificare l’indice di massa corporea e impedire a chi risulta sottopeso di comparire in passerella. Una giornalista dell’Observer ha però condotto una puntuale inchiesta che ha svelato come si siano già trovate le scappatoie per aggirare la legge, sfuggire ai controlli e continuare a lavorare come prima.
La giornalista spiega di aver parlato con una modella che ha partecipato all’ultima settimana della moda spagnola subito dopo l’approvazione della legge sulle modelle troppo magre, che le ha detto:
“Ho partecipato alla fashion week in Spagna dopo che avevano approvato la legge e le agenzie avevano trovato una scappatoia. Ci hanno dato lo Spanx da riempire con sacchetti pesati, quindi anche le ragazze più magre potevano avere un peso considerato sano sulla bilancia. Le ho viste mettersi anche i pesi nei capelli.”
Di contro la giornalista porta l’argomentazione di modelle magrissime per costituzione che hanno un BMI sotto la media richiesta della legge francese ma non sono né anoressiche né denutrite. A dimostrazione del fatto che la legge era necessaria ma da sola, e posta in questi termini, non solo non argina il problema ma non lo affronta neanche nel modo più corretto, organico e completo.
“La moda ha bisogno di regolamentazione” – continua la giornalista – “ma i legislatori dovrebbero concentrarsi non sui corpi dei lavoratori, bensì sui posti di lavoro.”
Per esempio molte modelle giovanissime, spesso minorenni, sono ancora nella fase della pubertà, il loro corpo sta cambiando e l’indice di massa corporea stabilito dalla legge non è correttamente applicabile.
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