le donne di picasso

Le donne di Picasso, in mostra le muse di un grande artista

Le donne di Picasso

Le donne di Picasso sono leggendarie, alcune diventate vere e proprie icone, altre rimaste nell’oscurità ma non meno importanti nelle influenze che hanno lasciato sulla vita del grande pittore, sia dal punto di vista sentimentale che sotto il profilo artistico.

Oggi le racconta la fotografa Cristina Vatielli che si è ispirata allo spettacolo teatrale di Terry D’Alfondo dal titolo Loves of Picasso per raccontare la personalità di 8 donne eccezionali che hanno amato Picasso.

La fotografa romana ha anche posato personalmente per gli scatti che rappresentano la personalità, il mondo interiore e la relazione che ciascuna di queste donne ha intrecciato con l’artista. L’autoritratto, ha spigato Vatielli, consente di immedesimarsi nelle donne raccontate, grazie anche a scenografie e costumi accurati.

Le donne narrate negli scatti sono Ol’ga Chochlova, Eva Gouel, Fernande Olivier, Marie-Thérèse Walter, Dora Maar, Françoise Gilot, Gaby Depeyre e Jacqueline Roque. Ciascuna di loro ha avuto una relazione con Picasso che in qualche caso si è risolta in maniera drammatica.

Alcune di loro erano artiste e donne affermate, altre solo giovani fanciulle all’oscuro della grandezza del pittore che amavano. Tutte bellissime, furono muse e modelle di Picasso, sue amanti, talvolta delle vittime. Le conosciamo una per una.

Fernande Olivier

Modella e artista, posò per molti grandi nomi dell’arte contemporanea fino al suo incontro con Picasso, che le proibì di posare per chiunque altro. Il suo amante la dipinse in moltissime opere e la loro fu una relazione turbolenta, gelosa e spesso violenta.

Eva Gouel

Al secolo Marcelle Humbert, era chiamata Eva da Picasso. Morì precocemente di tubercolosi lasciando il pittore nello sconforto.

Gaby Depeyre

Gaby si esibiva al cabaret e fu tanto sfacciata da dire di no ad una proposta di matrimonio di Picasso, mantenendo sempre una fiera indipendenza. Finì per sposare un altro uomo.

Ol’ga Chochlova

Di nobile famiglia nonché ballerina, sposò Picasso divenendo la sua prima moglie e dandogli un figlio. Morì sola e disperata dopo aver scoperto i frequenti tradimenti del marito.

Marie-Thérèse Walter

Giovanissima, ignorava tutto di Picasso e della sua fama. Dalla loro lunga relazione nacque una bambina, Maya. Si suicidò pochi anni dopo la scomparsa dell’amante.

Dora Maar

Dora si chiamava Henriette Theodora Marković, era una donna forte e indipendente, professione fotografa, spirito anticonformista. Fu lei a documentare la creazione di Guernica. Picasso la allontanò dalla fotografia per spingerla verso la pittura e da allora visse nella sua ombra, finendo per cadere in depressione. Preda di un esaurimento nervoso dopo che Picasso l’ebbe lasciata, fu ricoverata, subì diversi elettroshock e trovò rifugio nella religione.

Françoise Gilot

Pittrice, fu amante e musa ispiratrice di Picasso dal 1944 al 1953, dandogli anche due pigli, Claude e Paloma. Trovò il coraggio di lasciarlo dopo aver scoperto i suoi molti tradimenti e raccontò la vita con l’artista nel libro La mia vita con Picasso.

Jacqueline Roque

Sposò Picasso e divenne una delle muse più presenti nei suoi quadri. Lei aveva appena 26 anni, Picasso già 70. Morì suicida 13 anni dopo la morte del marito.

La mostra è esposta alla Galleria del Cembalo di Roma fino al 18 Giugno 2016.

#ConLeDonneXLeDonne

#ConLeDonneXLeDonne: una mostra fotografica a Roma

ConLeDonneXLeDonne

Questa sera alle 18.30 sarà inaugurata a Roma, al Chiostro del Bramante su via Arco della Pace 5, una speciale mostra fotografica intitolata con un hashtag #ConLeDonneXLeDonne. Lo stesso tag è stato utilizzato online nelle ultime settimane per condividere immagini contro la violenza di genere e lanciare un messaggio forte da parte delle donne per le donne.

La mostra raccoglie gli scatti più belli condivisi sui social network e dal 21 al 29 Novembre offrirà un nuovo spunto di riflessione e discussione sulla violenza sulle donne e sugli strumenti per fermarla. Il primo e più potente è la solidarietà tra donne e l’aiuto che possono darsi a vicenda, anche attraverso la sensibilizzazione sull’argomento e il tentativo di produrre un cambiamento con l’azione diretta e personale.

La campagna è stata promossa da Eau thermale Avène con il sostegno dell’associazione nazionale D.i.Re Donne in Rete contro la violenza che ha voluto coinvolgere le utenti in un’iniziativa nata per le donne e affidata alle donne stesse e alla loro iniziativa.

Lo scopo è quello di innescare un mutamento culturale per contrastare e disinnescare la violenza di genere proprio attraverso il coinvolgimento massiccio della Rete, che è capace di trasportare e diffondere un messaggio con enorme potenza.

Il successo è stato già grande vista la quantità di immagini condivise con l’hashtag dedicato, a centinaia, da cui sono state tratte le foto più incisive per l’esposizione. Sarà possibile acquistare le stampe delle fotografie preferite alla fine della mostra, contribuendo così anche ad una raccolta fondi per fornire supporto alle donne in difficoltà attraverso le attività dell’associazione D.i.Re.

L’ultima tappa della campagna prevede infine un Twitter storm programmato per il 25 Novembre alle 10 del mattino. Tutti sono invitati a condividere un messaggio contro la violenza di genere utilizzando ancora una volta l’hashtag #ConLeDonneXLeDonne.

Henri Cartier-Bresson, la mostra retrospettiva del Centre Pompidou di Parigi arriva a Roma

Henri Cartier Bresson_Roma

Lo scorso 25 settembre si è tenuta a Roma l’anteprima stampa della mostra retrospettiva Henri Cartier-Bresson, curata da Clément Chéroux (storico della fotografia e curatore del Centre Pompidou, Musée national d’art moderne) che sarà esposta presso il Museo dell’Ara Pacis dal 26 settembre 2014 al 25 gennaio 2015.

La grande esposizione, promossa da Roma Capitale Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e prodotta da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, viene presentata a dieci anni esatti dalla morte di Henri Cartier-Bresson (1908 – 2004).

Come ha spiegato lo stesso Chéroux durante la conferenza stampa, l’ esposizione vuole essere una mostra retrospettiva su uno dei maggiori artisti del XX secolo, nonché uno dei più preziosi testimoni, tanto da essere giustamente soprannominato l’occhio del secolo.

Tutto questo è dipeso da diverse caratteristiche del fotografo francese: il genio della composizione, la straordinaria intuizione visiva e la capacità di cogliere al volo i momenti più fugaci e significativi. Lungo tutta la sua carriera, percorrendo il mondo e posando lo sguardo sui grandi momenti della Storia, Cartier-Bresson è riuscito sempre a unire la poesia alla potenza della testimonianza. Dal Surrealismo alla Guerra Fredda, dalla Guerra Civile Spagnola alla seconda Guerra Mondiale e alla decolonizzazione, Cartier-Bresson è stato uno dei grandi testimoni della nostra Storia.

Come sottolineato più volte dallo storico Chéroux, è la prima volta che viene presentata una mostra su Cartier-Bresson adottando un nuovo criterio metodologico: quello cronologico. Finora si era sempre fatto affidamento su una distribuzione “geografica” delle stampe di Bresson; nell’esposizione curata da Chéroux si è cercato, invece, di dar risalto alla cronologia – quindi alla Storia- che, scatto dopo scatto, influenzava l’artista. Tutto questo è servito a mettere in luce la frammentarietà armonica che ha contraddistinto il suo percorso artistico, che fino ad oggi non riusciva ad emergere nelle esposizioni a lui dedicate.

I tre macro periodi, esposti secondo l’ordine cronologico, sono:

1. dal 1926 al 1935, nel quale Cartier-Bresson frequenta i surrealisti, compie i primi passi nella fotografia (la sua prima passione è stata il disegno) e intraprende i primi viaggi;

2. dal 1936 al 1946, è quello dell’ impegno politico, del lavoro per la stampa comunista e dell’esperienza del cinema (realizzerà un film sulla Guerra in Spagna e altre pellicole come assistente regista di Jean Renoir);

3.  dal 1947 al 1970, che va dalla creazione della prestigiosa agenzia Magnum Photos fino al suo abbandono del reportage, dove tornerà a coltivare la passione per il disegno (significativi i numerosi autoritratti).

La mostra propone, quindi, una nuova lettura dell’immenso corpus di immagini che Cartier- Bresson ci ha lasciato. Sono esposte oltre 500 opere tra fotografie, disegni, dipinti, film e documenti, riunendo così le più importanti icone ma anche le immagini meno note del maestro.

L’occhio del Secolo, 4 percorsi per visitare la mostra di Cartier-Bresson a Roma

Il percorso della mostra prevede anche 4 tipologie diverse di visita guidata, 4 percorsi storico-iconografici per comprendere i diversi aspetti dell’opera di Cartier-Bresson.

1. Venerdì 24 Ottobre ore 19.00 “ La fotografia come racconto del quotidiano”;

2. Venerdì 7 Novembre ore 19.00 “La fotografia di guerra”;

3. Venerdì 21 Novembre ore 19.00 “ La fotografia e il ritratto”;

4. Venerdì 12 Dicembre ore 19.00 “La fotografia e il viaggio”.

Per ulteriori info su Orari e Biglietteria, potete visitare il sito Arapacis.

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Foto | Magnum Photos-Courtesy Fondation