A4 challenge

A4 challenge, la vita stretta come un foglio di carta

A4 challenge

L’ultima follia delle sfide online per aderire ad un canone di bellezza distorto e malsano si chiama A4 Challenge e sta dilagando sul web. Nota anche come paper challenge, i social ne sono pieni. Da una parte ragazze che si sottopongono alla prova del foglio di carta, dall’altra – per fortuna – chi se ne dissocia con un pizzico di sana ironia.

Ma di cosa si tratta? L’idea è quella di dimostrare di avere la vita stretta come un foglio di carta e per la precisione larga quanto il lato corto di un foglio A4 che si usa come termine di paragone e con il quale ci si fotografa, evidenziando come il punto vita rientri nelle dimensioni richieste. Ricordiamo che un foglio A4 nella sua parte più stretta misura 21 centimetri appena.

Secondo Shanghaiist la tendenza è esplosa su Weibo, un social network corrisponde alla variante cinese di Facebook. Da lì si è diffusa raggiungendo lo stesso Facebook, Twitter e Instagram e coinvolgendo le americane e le europee in una vera e propria febbre da vita stretta.

Di fatto le ragazze asiatiche sono più minute ma per una donna occidentale media rientrare nella assurda taglia A4 è non solo poco realistico ma anche potenzialmente pericoloso: si diffonde un messaggio rischioso invitando le ragazze ad aderire ad un modello di bellezza che non coincide con la realtà.

Su Weibo oltre 40.000 utenti hanno raccolto la sfida pubblicando la propria foto con il foglio di carta davanti alla pancia ma ormai la challenge ha travalicato i confini cinesi. In barba a tutti i discorsi sull’accettazione del proprio corpo e alle polemiche sull’immagine distorta della donna che passa attraverso la comunicazione, sono in tante a tentare la prova dell’A4.

Ma c’è anche qualcuno che dice no e si fa fotografare con un foglio in formato A3 e un gestaccio esplicito che manda a quel paese la ridicola sfida. C’è persino chi ha scomodato il proprio gatto per prendere in giro la paper challenge. E chi fa commenti non troppo velati sull’intelligenza (assai carente) dell’iniziativa. In gallery alcune delle reazioni del web all’ultima tendenza della Rete.

#polishedman

#polishedman: perché gli uomini si smaltano le unghie sui social

#polishedman

Negli ultimi giorni sui social media si assiste ad uno strano fenomeno che un hashtag contribuisce a spiegare: #polishedman è un movimento social che parte dagli uomini e gli uomini coinvolge in un battage che acquisisce forza dalla sua diffusione e ha lo scopo di sensibilizzare le persone sui temi della violenza sui bambini.

Su Twitter, Instagram, Facebook si vedono apparire uomini con le unghie smaltate che proprio per la bizzarria di queste immagini inattese attirano l’attenzione sul messaggio che vogliono comunicare. L’iniziativa si è sparsa rapidamente in tutto il mondo ma è partita da Elliot Costello, amministratore delegato di Ygap, un’organizzazione che si occupa di aiutare comunità disagiate ad affrancarsi dalla povertà.

La portata dei social media come sempre amplifica moltissimo la più piccola delle battaglie, sempre che il messaggio di fondo sia di valore. In questo caso lo è, per quanto venga proposto in un modo che non ci saremmo certo aspettate: gli smalti di solito sono nostro appannaggio quasi esclusivo e ci sorprende (ma positivamente) vedere come gli uomini abbiano scelto di utilizzarlo per attirare l’attenzione.

Secondo le stime, 1 bambina su 4 e 1 bambino su 5 sono vittime di violenza prima di raggiungere l’età di 19 anni, dice Costello in un’intervista ad Huffington Post, e continua:

“La maggior parte di queste violenze è commessa da uomini. È dunque importante che gli uomini si assumano la responsabilità di cambiare le cose.”

La campagna è partita il primo Ottobre e proseguierà fino al 15. Agli uomini che vogliono partecipare viene chiesto di smaltare un’unghia della loro mano e mostrarla sui social media, accompagnandola al messaggio. È stata lanciata anche una raccolta fondi da devolvere ad associazioni che si occupano di sostegno all’infanzia.

Ma da dove salta fuori l’idea di dipingersi le unghie? Da un’esperienza personale di Costello in Cambogia, dove si trovava per lavoro. Ha avuto occasione di parlare a lungo con una ragazza dalla storia difficile di nome Thea, maltrattata in orfanotrofio proprio dalle persone che dovevano proteggerla. Prima di congedarsi, la ragazza gli aveva smaltato un’unghia di blu e Costello se n’è servito come simbolo per la sua nuova battaglia.

Photo Credits | Twitter

Umberto Eco e i social che “hanno dato la parola a legioni di imbecilli”

umbertoeco_social

I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E’ l’invasione degli imbecilli. La tv aveva promosso lo scemo del villaggio rispetto al quale lo spettatore si sentiva superiore. Il dramma di Internet è che ha promosso lo scemo del villaggio a portatore di verità. […] La carta stampata non sparirà, sono fedele a Hegel, che diceva che la lettura del giornale è la preghiera quotidiana dell’uomo moderno. Si tornerà all’informazione cartacea queste le dichiarazioni di Umberto Eco rimbalzate su tutti i siti e social network, generando numerose polemiche e condivisioni.

Eco attacca internet e lo fa durante l’ incontro con i giornalisti nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale a Torino (stesso ateneo dove si laureò in Filosofia nel 1954) in occasione della laurea honoris causa in ‘Comunicazione e Cultura dei media’ ricevuta con la seguente motivazione “ha arricchito la cultura italiana e internazionale nei campi della filosofia, dell’analisi della società contemporanea e della letteratura, ha rinnovato profondamente lo studio della comunicazione e della semiotica“.  La cerimonia si è conclusa con la sua lectio magistralis  dedicata alla sindrome del complotto, tema caro e presente anche in Numero Zero, il suo ultimo libro.

Una dichiarazione amara quella dello scrittore che ci fa riflettere sul fenomeno dell’ opinionismo esasperato. Quello che conta, però, è non dimenticare mai che le legioni di imbecilli sono pur sempre innocue se ignorate.

Foto | Copyright: caranto x Shutterstock

Fashion Revolution Day, il 24 aprile sui social network #whomademyclothes

fashion revolution day

Il 24 aprile 2013, 1133 operai del tessile hanno perso la vita quando il complesso produttivo del Rana Plaza, a Dhaka, in Bangladesh è crollato. Altre 2500 persone sono rimaste ferite in quell’incidente, persone che stavano cucendo abiti per marchi famosissimi che noi indossiamo quotidianamente. La strage del Rana Plaza è solamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso, un vaso che contiene al suo interno un modo di produrre in cui sono coinvolti moltissimi marchi nel mondo, ma  anche noi che questi prodotti così incredibilmente a basso costo, li compriamo senza chiederci perché. Fashion Revolution è una coalizione globale di designer, accademici, scrittori, parlamentari, uomini d’affari, attivisti, media e semplici consumatori, impegnati per sostenere un grande, unico messaggio di cambiamento e di giustizia nel mondo della moda.

#Makeupyoursmile, il tuo sorriso online per una giornata con Clio Zammatteo

Clio per MWO Optic

Negli ultimi anni, grazie ai video tutorial di Youtube, ai programmi dedicati sui canali satellitari e ai blog specializzati, abbiamo imparato i trucchi ed i segreti dei più noti make-up artist del mondo. Una tra tutte però ci ha rubato il cuore con la sua spontaneità ed il suo ottimismo: Clio Zammatteo, un tempo conosciuta come Clio Make-Up. Oggi vi spieghiamo come potreste vincere una giornata insieme a questa nota truccatrice.

Pesce D’Aprile, i più belli visti sul web

pesce aprile

Siete cadute anche voi nella trappola mediatica del Pesce D’Aprile? Il web oggi ha messo a dura prova la nostra fiducia, la nostra serietà e la nostra pazienza, sottoponendoci a continui scherzi fatti di notizie fake, eventi fittizi e incredibili (nel vero senso della parola) novità riguardanti celebrità, musica, moda e cinema. Abbiamo raccolto per voi i più divertenti e ben riusciti scovati oggi sul world wide web.

San Valentino 2015, OVS lancia sul web il progetto SHARE YOUR LOVS

SWEET VALENTINE

San Valentino 2015 è alle porte e mentre i fidanzati scelgono il locale in cui cenare, la SPA in cui rilassarsi o il regalo perfetto per la propria anima gemella, OVS lancia un progetto che vuole condividere l’amore a fin di bene, perché un sentimento così nobile può e deve portare a qualcosa di buono.

Instagram supera Twitter con 300 milioni di utenti attivi

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I social network sono ormai parte integrante delle nostre vite. Li utilizziamo, infatti, quotidianamente, per organizzare una pizza con gli amici, per sentire chi abita lontano da noi, per curiosare tra foto e status degli altri utenti e persino per conoscere nuovi brand e migliorare la nostra esperienza di shopping. Il più utilizzato è ceramente Facebook, subito dopo eravamo abituati a sentir nominare sempre Twitter, ma oggi qualcosa è cambiato.