25 novembre

25 Novembre contro la violenza sulle donne, le iniziative 2016

25 novembre

Si avvicina il 25 Novembre, la data scelta come Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un’occasione per riflettere sul problema e studiare soluzioni e azioni per contrastare i maltrattamenti di cui sono vittime le donne con dati ancora molto allarmanti.

Secondo l’Istat, nel 2015 sono state 6 milioni e 788 mila le donne che nell’arco della propria vita hanno subito violenze fisiche o sessuali. Numeri che spaventano anche se il trend sembra leggermente più ottimista rispetto al passato.

Le violenze negli ultimi 5 anni sono diminuite dal 13,3% all’11,3%, un segnale piccolo ma incoraggiante grazie anche alla maggiore capacità delle donne di prevenire il pericolo e ad un clima sociale più sensibile riguardo al problema. Anche per il 2016 le iniziative che invitano alla riflessione, al dibattito e all’impegno sono diverse.

#stopviolenzadonne

Si comincia dalla nuova campagna promossa dall’Anci con il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio. Parte anche quest’anno il tag #stopviolenzadonne che dopo il successo del 2015 vuole rilanciare l’azione di sensibilizzazione attraverso i social network tramite cui diffondere informazione sulle iniziative a tema tramite il coinvolgimento delle amministrazioni locali.

Marie Claire e le donne violate di Haiti

Ad Haiti la violenza di genere è un problema che si somma alle calamità naturali che flagellano il paese. Gli abusi sessuali sono all’ordine del giorno e per far fronte al problema Médecins Sans Frontières ha istituito cliniche dedicate alle vittime di violenza di genere. Il programma, lanciato nel 2015, ha già aiutato 732 vittime. Oggi questo importante percorso viene documentato da un editoriale pubblicato su Marie Claire. Le foto, curate da Benedicte Kurzen, raccontano la storia di una delle tante ragazze haitiane violentate e maltrattate dagli uomini.

Non una di meno, la manifestazione a Roma

La Rete IoDecido insieme all’UDI – Unione Donne in Italia e D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza lancia un’iniziativa in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne ma con una data slittata di un giorno. Il 26 Novembre una marcia al femminile attraverserà la capitale rivendicando il diritto alla libertà e all’autodeterminazione e condannando a gran voce le molte forme di violenza a cui le vittime femminili sono sottoposte quotidianamente.

Film Anna di Charles Olivier Micaud

Il 25 Novembre alle ore 18 presso la Casa del Cinema di Roma, nella Sala Deluxe, sarà proiettato in anteprima il film Anna di Charles Olivier Micaud. L’appuntamento è anticipato alle 15 con un dibattito che precede la proiezione con la partecipazione di Veronica Nicotra, Paola Lattes, Laura Vassalli, Amalia Daniela Renosto, Luis Saint Arnaud, Anna Mouglalis, Loretta Bondi e Lia Migale. Il film sarà poi distribuito a partire dal mese di Dicembre 2016.

Concorso per cortometraggi “Diciamo no alla violenza”

Scade l’11 Novembre il bando di partecipazione al concorso per cortometraggi dedicati a “tematiche attinenti la violenza di genere in ogni sua accezione: domestica, fisica, assistita, sessuale, psicologica, verbale, stalking, molestie, maltrattamento, bullismo, violenza cybernetica, discriminazione sessuale e razziale con ’l’obiettivo di denunciare il fenomeno ma anche di proporre soluzioni.”

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Centri antiviolenza chiusi, donne ammazzate due volte

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I Centri Antiviolenza, ogni anno, assistono più di 15.000 donne ma adesso sembrano essere stati dimenticati dallo Stato che sta provvedendo alla loro chiusura. Che fine fanno le donne assistite da questi centri? Perché sono stati chiusi questi punti nevralgici della battaglia contro la violenza sulle donne? 

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Con la Guess contro la violenza sulle donne

Belen guess

Con la Guess, contro la violenza delle donne, lo scorso 27 maggio ha visto scendere in campo nel corso del “Denim Day” numerosi vip testimoniare la propria solidarietà nei confronti del mondo femminile con un semplice gesto: quello di indossare dei jeans. Come è nata questa curiosa protesta?

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Black Dot Campaign contro la violenza sulle donne

black dot campaign

Sul web si sta diffondendo da qualche giorno, con un battage sempre più intenso, una nuova campagna sociale che si chiama Black Dot Campaign e intende sensibilizzare le persone sul mai troppo sviscerato argomento della violenza sulle donne.

In cosa consiste? Le donne sono invitate a disegnare un punto nero sulla propria mano, in un luogo visibile, per segnalare una violenza domestica quando non si ha la possibilità di denunciare l’abuso per paura di ritorsioni. In questo modo chi vede il punto nero può riconoscere la vittima e provare ad aiutarla.

Quasi sempre infatti i casi di violenza domestica non vengono denunciati per paura di essere scoperte e punite ed è difficile individuare una vittima e riuscire ad offrirle aiuto. Sulla pagina Facebook dell’iniziativa, su cui il puntino nero sta avendo una diffusione immensa, si legge che:

“La Black Dot Campaign fa in modo che possano chiedere aiuto anche le vittime che non possono farlo verbalmente, le persone così possono riconoscerle e aiutarle. È un modo per aiutare le vittime più vulnerabili di violenza domestica.”

L’idea alla base sta nella possibilità di comunicare un disagio alle persone che ti amano e che spesso non sono del tutto consapevoli di quello che sta succedendo. Ma il punto nero dovrebbe diventare anche un modo per riconoscersi, così le vittime di violenza che sono uscite dalla spirale di abusi possono offrire il proprio aiuto a chi è ancora sottomesso a queste intollerabili situazioni.

La campagna ha ottenuto un grande successo e in appena un paio di settimane dal suo lancio ha raggiunto oltre 5 milioni di persone sui social media. Molti hanno deciso di partecipare alla campagna pubblicando una foto della propria mano con un punto nero, in segno di solidarietà e adesione.

Non sono mancate però le critiche da parte di chi ritiene che una campagna simile non approderà a risultati concreti senza il supporto di istituzioni e organizzazioni di sostegno che possano fornire aiuto e accoglienza alle vittime. Anzi c’è chi ritiene addirittura che le vittime possano trovarsi in situazioni di peggior pericolo esibendo un punto nero come richiesta di aiuto ma senza l’esistenza effettiva di una struttura organizzata che possa fornirglielo, tempestivamente e nei modi più adeguati.

Photo Credits | Facebook

Video integrale di Kiko Arguello sul femminicidio, pro e contro

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Kiko Arguello, nel suo discorso tenuto durante il family day di sabato scorso, ha toccato un tema spinoso come quello del femminicidio. I giornali, quasi tutti, hanno riportato la notizia dicendo che il fondatore del cammino neocatecumenale ha detto che il femminicidio è colpa delle donne. Ma c’è anche chi lo difende, scopriamo perché. 

La Convenzione di Instanbul applicata dal 1° agosto

La Convenzione di Instanbul entra in vigore dal primo agosto 2014 e molte donne chiedono che sia applicata realmente anche nel nostro Paese. Si tratta infatti di una normativa cruciale per le donne che hanno deciso di mettere fine alla violenza subita.