Vaccinazioni, in Italia le mamme si dividono ma i bambini si ammalano di meno

Non tutte le mamme sono d’accordo nel sottoporre i bambini alle classiche vaccinazioni. Da qualche anno a questa parte, poi, c’è un vero e proprio movimento di persone che cercano di illustrare le correlazioni negative tra alcuni vaccini e delle patologie molto importanti. Cosa succede in Italia e quanto si ammalano adesso i bambini?

Siccome nel nostro Paese il sistema sanitario è gestito a livello regionale, è vero che in base alla Regione si trovano alcuni vaccini e non altri. Quello che i medici fanno notare è che così aumentano i rischi per la salute della popolazione pediatrica e adulta. L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ha presentato a Roma il primo report sulla “Prevenzione vaccinale” evidenziando la mancanza di omogeneità territoriale nell’offerta di vaccini.

I punti critici a riguardo sono parecchi. L’Osservatorio per esempio:

1. Evidenzia la necessità di riorganizzare i servizi,
2. Chiede maggiore qualità per le informazioni fornite alle famiglie,
3. Auspica ovunque il passaggio da un regime di obbligatorietà a un regime di raccomandazione dei vaccini così da allinearsi alle politiche sanitarie di altri Paesi considerati all’avanguardia come Germania, Spagna e Regno Unito.

Chiaramente non ci sono soltanto ombre in questo panorama, anzi. Il report spiega che negli anni ci si ammala sempre meno della maggior parte della malattie che sono prevenibili con i vaccini, per esempio il morbillo o l’epatite B. In più si è diffuso anche il valore economico, etico e sociale delle vaccinazioni.

Nel report si parla dei vaccini per l’infanzia ma anche delle altre vaccinazioni toccando perfino il tema sotto il profilo economico. In tal senso la questione si può sintetizzare con le parole del segretario scientifico dell’Osservasalute, Alessandro Solipaca che dice:

L’uso appropriato di vaccini determina la riduzione dei costi globali per la gestione delle patologie che gli stessi prevengono, per cui fondamentale è l’allocazione delle risorse nel predisporre interventi preventivi finalizzati ad evitare l’evento malattia e il ricorso al SSN per finalità di cura.

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