Vietato fumare in auto se ci sono bambini e donne incinte

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È stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto legislativo che vieta di fumare in auto quando ci sono dei bambini o delle donne incinte nell’abitacolo. In realtà sarà vietato fumare anche in altri posti strategici frequentati dai piccoli e dalle loro mamme. Ecco i dettagli di una legge che regolare l’uso dei prodotti a base di nicotina. 

Il fumo è dannoso per la salute e questo ce lo sentiamo ripetere da anni. Anzi, da anni è scritto anche sui pacchetti di sigarette ma le misure prese fino a questo momento per contrastare lo strapotere delle bionde sono state inefficaci. Si è optato allora per un giro di vite che dovrebbe ulteriormente scoraggiare i fumatori e creare ambienti più salubri. Il ministero della Salute consiglia di partire dall’inasprimento delle regole legate al commercio dei prodotti a base di nicotina, anche nel rispetto di una direttiva europea sul tabacco. Per cui:

  1. Spariranno le confezioni da 10 sigarette perché sono più appetibili per i giovani in virtù del costo ridotto;
  2. Sui pacchetti di sigarette compariranno foto di persone ricoverate in ospedale, corpi malati e scritte più forti di quelle attualmente presenti, per esempio “il fumo del tabacco contiene oltre 70 sostanze cancerogene”, così da occupare il 65% del pacchetto con avvertimenti e foto;
  3. Scomparirà il tabacco da arrotolare che contiene aromi come mentolo, vaniglia e altre spezie perché danno l’impressione di rendere il tabacco stesso meno dannoso.

La novità più interessante però riguarda il divieto di fumare in auto se a bordo ci sono bambini o donne incinte. Inoltre non si potrà fumare nemmeno nelle pertinenze esteri degli ospedali e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pediatrici, né nelle pertinenze esterne dei reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia.

Un giro di vite molto interessante che offre una tutela maggiore alle fasce deboli della popolazione. Un giro di vite accompagnato anche dalle sanzioni: da 1000 a 4000 euro, ad esempio, per chi vende tabacco ad un minorenne.

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