Violenza in sala parto, da #bastatacere alla proposta di legge

bastatacere

La chiamiamo violenza in sala parto ma potrebbe essere chiamata anche violenza ostetrica. Si tratta delle pressioni e delle violenze psicologiche e fisiche che sono inferte alle donne nel momento probabilmente più importante e delicato della loro vita. Dopo i fatti di Reggio Calabria arriva la campagna social. 

Le cronache hanno portato alla luce un incremento delle morti in sala parto e una crescita delle violenze associate all’atto della nascita. I fatti reggini sono soltanto la punta dell’iceberg di un fenomeno che deve essere smascherato e condannato. Per questo è partita la campagna social per rompere il silenzio, con denunce e manifestazioni d’affetto, raccolte attorno all’hashtag #bastatacere.

La forza di questa campagna è stata tale che si è arrivati ad una proposta di legge in Parlamento, nonché all’istituzione dell’Osservatorio sulla violenza ostetrica. Sono state raccolte più di 1000 storie che hanno generato un grande fermento e un proficuo dibattito su Facebook  e sui social. A farsi portavoce di tutte le istanze delle donne è stato Andrea Zaccagnini di Sinistra Italia che ha proposto una legge per ridurre ed eliminare i casi di violenza ostetrica. Si dovrà attendere ora il dibattito sulle “Norme per la tutela dei diritti della partoriente e del neonato e per la promozione del parto fisiologico”.

Peccato che – come fanno notare gli esperti in materia – l’iter di approvazione sarà molto lungo. Sicuramente con il sostegno del Governo potrà essere lanciata una campagna a supporto della normativa, una campagna di sensibilizzazione del personale medico e ostetrico, al fine di salvaguardare la salute della partoriente e il diritto alla vita del neonato e della sua mamma.

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